Il disagio dei giovani d’oggi, un reale problema di sicurezza nazionale

Mancanza di riferimenti, madri che si sostituiscono alle responsabilità dei figli, incapacità di sacrificarsi, presunzione ed arroganza del tutto e subito, ecco lo scenario che ci aspetta nel prossimo futuro se non interveniamo tempestivamente, e con i venti di guerra all’orizzonte rischiamo di consegnare il paese al primo che si affaccia al confine, e già stiamo mettendo in archivio la nostra storia e le nostre tradizioni per favorire l’invasione.

Sui banchi si impara a diventare future risorse umane, ma il cuore non viene più educato. E intanto, a casa, il peso della modernità uccide i valori.

Siamo immersi in una crisi culturale che scava profondi solchi tra la formazione intellettuale e quella sentimentale dei nostri giovani, con madri che troppo spesso si ergono a scudi dei propri figli davanti a qualsiasi situazione, che non li lasciano crescere e giovani che si adattano al lassismo del dolce far niente senza responsabilità perchè “tanto qualcuno di penserà”, una società post covid che vede il nostro futuro attento solo ad avere senza dare, curare l’egoismo e l’egocentrismo, considerare tutto e tutti al di sotto di se stessi e vivere la realtà “finta” del mondo social fatto di filtri e di colori; ma con la guerra fuori casa questo è un indicatore terrificante di come già sia alzata bandiera bianca sui tetti delle nostre case, bandiera bianca perchè “mamma non vuole che cresci”.

La sicurezza nazionale è in gioco, e lo è seriamente, abbiamo giovani convinti di essere dei fenomeni informatici che in realtà, a parte la loro convinzione, non sanno far altro che utilizzare qualche tool fatto da altri.

Recentemente sono rimasto stupito dalla poca conoscenza delle basi della moderna tecnologia di alcuni studenti, giovani che si autoproclamano grandi esperti, che millantano false competenze e che non conoscono cosa sia il codice binario, nati e cresciuti in un mondo di cotone, furbi fino alla punta del loro naso che confondo l’esperienza degli anni con l’immediatezza di un complimento senza fondamento della durata di un reel di instagram.

Siamo in una profonda crisi generazionale, cerchiamo sempre di giustificare, ma la colpa sta alla base, abbiamo fallito negli ultimi venticinque trenta anni, abbiamo fallito perchè siamo cresciuti in un periodo dove tutto era bene, dove il benessere era tacito, e quindi abbiamo trasmesso ai nostri figli che tanto tutto “andrà sempre bene”, e poi i governi che non hanno fatto altro che foraggiare l’incompetenza, foraggiare la scarsità, incentivare la poca conoscenza, dare denari per stare a casa guardare i media che ci bombardano di messaggi scelti da qualcuno; abbiamo fallito e per questo ora dobbiamo recuperare, questa generazione, i ventenni, trentenni, è purtroppo ahimè perduta, ragazzi interessato solo a se stessi, al proprio “benessere”, quando il paese è in una condizione pre coloniale.

Stiamo sempre a giustificare tutto, in una sorta di politcally correct che non serve a niente e a nessuno, e quindi qui ci ritroviamo a consegnare il paese a qualcun altro, tanto i nostri giovani è facile soddisfarli : uno smartphone, un redditino di cittadinanza con rebranding, e il gioco è fatto, e così nessuno difende la bandiera.

Siamo obbligati all’inclusione non perché la vogliamo ma perchè quando cerchi un ragazzo italiano che venga al lavoro hai una possibilità su mille che non si presenti o che lo faccia tanto fino a che non si stufi.

Mi è capitato, come a molti, di vedere giovani sui quali si è investito per anni abbandonare dalla mattina per la sera convinti di essere eccezionali, e poi vederli correre sotto la gonna della mamma quando si sono accorti che l’hanno fatta grossa, ecco perchè oggi i giovani non misurano il peso delle loro azioni, dalla violenza sessuale ai furti di documenti, per loro è comunque qualcosa che non ha un peso, tanto poi ci pensa mamma.

Ma anche di ricevere un rifiuto al lavoro perché “al momento prendo la disoccupazione e preferisco stare a casa, quando finirà ci penserò”.

E allora arrivano gli stranieri, affamati, col desiderio che gli stessi nostri nonni avevano quando sono partiti con la valigia di cartone a cercare fortuna, eccoli qua i nuovi italiani, e la colpa è solo dei vecchi italiani che preferiscono stare sui social, non fare nulla, leccare un pò qua ed un pò la per avere qualcosina, e non pensare che domattina probabilmente dovranno andare a lavorare dal dottor Abdul per meno di un tozzo di pane perchè i soldi per le pensioni non ci saranno più, e nemmeno mamma e papà potranno fare molto.

Questo abbandono del cuore e della mente è più che evidente nella cronaca, come testimoniato, nella sua espressione più estrema, dall’evento doloroso di Palermo accaduto l’estate scorsa. E così, la domanda sorge spontanea: dove stiamo fallendo?

La scuola, un tempo santuario dell’educazione a tutto tondo, ha perso di vista l’importanza di nutrire l’anima tanto quanto la mente. Invece di essere un luogo dove i giovani imparano a essere cittadini responsabili ed emotivamente equilibrati, le scuole sembrano essersi ridotte a fabbriche per la produzione di risorse umane, funzionali ma spesso anemiche sul piano emozionale e relazionale.

Ma non possiamo mettere tutto il peso su queste istituzioni. La famiglia, colonna portante dell’educazione affettiva, sta cedendo sotto il peso della modernità. L’economia frenetica, la cultura dell’immediato e la saturazione dei media digitali distraggono i genitori dal loro dovere primario: guidare i loro figli nel complicato percorso dell’età adulta.

E quando scuola e famiglia falliscono, che cosa resta?
Un vuoto pericoloso, che i giovani cercano di colmare attraverso qualsiasi mezzo a loro disposizione. Ed ecco che il mondo digitale entra in gioco, fornendo una valanga di contenuti che, invece di educare, spesso distorcono. La pornografia online, per esempio, si erige come un falso educatore in materia di sessualità, cementando stereotipi negativi e idee erronee sul consenso e sul rispetto.

Anche i media tradizionali e la cultura popolare giocano un ruolo nocivo. In un’epoca dominata dall’immagine, gli stereotipi e le narrazioni distorte riguardanti genere e relazioni si amplificano, dando luogo a una normalizzazione di comportamenti disfunzionali e di atteggiamenti inaccettabili. Questo è un problema che va oltre il singolo individuo; è una questione sistemica che tocca le fondamenta della nostra società.

È per questo che il cambio deve essere multidisciplinare e coinvolgente, e deve partire ora. Educatori, genitori, legislatori, e comunità nel suo complesso devono collaborare per ristabilire l’importanza dell’educazione sentimentale e affettiva. Una strada potrebbe essere l’integrazione nei curricoli scolastici di materie che trattano esplicitamente di intelligenza emotiva, consenso, e relazioni affettive. Parimenti, i genitori devono essere sostenuti nella loro impresa educativa, magari attraverso programmi di formazione e supporto. E i media, per la loro parte, devono iniziare a esercitare un maggiore senso di responsabilità etica nella rappresentazione delle relazioni umane.

Ignorare questa crisi equivale a compromettere il futuro stesso della nostra società. Non possiamo più permetterci il lusso di voltare lo sguardo altrove. È tempo di affrontare questo vuoto formativo e lavorare assieme per colmarlo. Solo allora potremo sperare in un futuro più equilibrato, rispettoso e umano.

Ma sono stati definiti cinque ambiti che di fatto stanno distruggendo la nuova generazione e la rendono debole, insicura e pronta a qualsiasi mezzo anche illecito pur di raggiungere piccoli risultati personali in breve tempo :

  • Debolezza e mancanza di serietà nel lavoro
  • Disinteresse per il futuro e problemi di relazione sociale
  • Dipendenza da internet e social network
  • Mancanza di personalità e assenza totale genitoriale o madri che si sostituiscono ai figli
  • Manca del valore della riconoscenza e dell’onestà

L’educazione è un fattore fondamentale che può influenzare la percezione di debolezza e la mancanza di serietà sul lavoro. Un’educazione di qualità può fornire agli individui le competenze e la fiducia necessarie per affrontare le sfide sul posto di lavoro. Tuttavia, se l’educazione è carente o non adeguata, può portare a una percezione di debolezza e a una mancanza di serietà sul lavoro.

L’ambiente di lavoro può avere un impatto significativo sulla percezione di debolezza e sulla mancanza di serietà sul lavoro. Un ambiente di lavoro positivo e di sostegno può aiutare gli individui a sentirsi più sicuri e impegnati nel loro lavoro. Al contrario, un ambiente di lavoro negativo o stressante può portare a una percezione di debolezza e a una mancanza di serietà sul lavoro.

Le aspettative sociali possono anche influenzare la percezione di debolezza e la mancanza di serietà sul lavoro. Le aspettative sociali riguardo al successo, alla produttività e al comportamento sul posto di lavoro possono mettere pressione sugli individui, portando a una percezione di debolezza e a una mancanza di serietà sul lavoro se non riescono a soddisfare queste aspettative.

Il disinteresse per il futuro può essere un sintomo di una serie di problemi più profondi. Può derivare da un senso di incertezza o paura del futuro, o può essere il risultato di un’educazione che non ha incoraggiato l’ambizione o la pianificazione a lungo termine. Questo disinteresse può portare a una mancanza di motivazione, che può influenzare negativamente sia la vita personale che professionale di un individuo.

Il disinteresse per il futuro è un problema complesso che può avere radici profonde e variegate. Può essere visto come un sintomo di problemi più profondi, come l’ansia, la depressione o un senso pervasivo di insoddisfazione o apatia. Questo disinteresse può manifestarsi in vari modi, come la mancanza di obiettivi a lungo termine, la mancanza di ambizione o la mancanza di un senso di direzione nella vita.

Uno dei possibili fattori che contribuiscono a questo disinteresse è un senso di incertezza o paura del futuro. In un mondo in rapido cambiamento, con sfide economiche, sociali e ambientali sempre più complesse, può essere difficile per i giovani immaginare un futuro positivo. Questa incertezza può portare a un senso di impotenza o rassegnazione, che a sua volta può portare a un disinteresse per il futuro.

Un altro fattore potrebbe essere un’educazione che non ha incoraggiato l’ambizione o la pianificazione a lungo termine. Se i giovani non sono stati incoraggiati a fissare obiettivi, a sognare in grande o a pianificare il loro futuro, possono sviluppare un senso di apatia o disinteresse per il futuro. Questo può essere particolarmente vero se l’educazione è stata focalizzata esclusivamente sull’acquisizione di competenze tecniche, trascurando lo sviluppo di competenze trasversali come il pensiero critico, la risoluzione dei problemi o la capacità di adattarsi al cambiamento.

Questo disinteresse per il futuro può avere conseguenze significative. Può portare a una mancanza di motivazione, che può influenzare negativamente sia la vita personale che professionale di un individuo. Senza un senso di direzione o un obiettivo verso cui lavorare, gli individui possono lottare per trovare un senso di scopo o soddisfazione nel loro lavoro o nelle loro relazioni personali.

Il disinteresse per il futuro è un problema complesso che richiede un approccio olistico per affrontarlo. È importante riconoscere e affrontare i problemi sottostanti, come l’ansia, la depressione o l’insoddisfazione, che possono contribuire a questo disinteresse. Allo stesso tempo, è importante promuovere un’educazione che incoraggi l’ambizione, la pianificazione a lungo termine e lo sviluppo di competenze trasversali. Solo attraverso un tale approccio possiamo sperare di aiutare i giovani a sviluppare un interesse positivo e proattivo per il loro futuro.

I problemi di relazione sociale possono derivare da una serie di fattori, tra cui la mancanza di competenze sociali, l’ansia sociale o l’esperienza di bullismo o esclusione. Questi problemi possono portare a un senso di isolamento e possono influenzare la capacità di un individuo di formare e mantenere relazioni sane.

I problemi di relazione sociale sono un fenomeno complesso che può avere molteplici cause e manifestazioni. Questi problemi possono derivare da una serie di fattori, tra cui la mancanza di competenze sociali, l’ansia sociale, o l’esperienza di bullismo o esclusione.

La mancanza di competenze sociali può essere il risultato di una serie di fattori, tra cui l’educazione, l’ambiente familiare, o l’esperienza personale. Le competenze sociali sono essenziali per navigare con successo le interazioni sociali e per formare e mantenere relazioni sane. Senza queste competenze, gli individui possono lottare per comunicare efficacemente, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri, e risolvere i conflitti in modo costruttivo.

L’ansia sociale è un altro fattore che può contribuire ai problemi di relazione sociale. L’ansia sociale può manifestarsi come una paura intensa o persistente delle situazioni sociali, che può portare a evitamento sociale e isolamento. Questa ansia può essere il risultato di esperienze passate negative, come il bullismo o l’esclusione, o può essere legata a problemi di salute mentale come la depressione o il disturbo d’ansia generalizzato.

L’esperienza di bullismo o esclusione può avere un impatto profondo sulla capacità di un individuo di formare e mantenere relazioni sane. Queste esperienze possono portare a un senso di isolamento, a una bassa autostima, e a una paura delle interazioni sociali. Inoltre, possono influenzare la visione che un individuo ha di sé e degli altri, il che può influenzare negativamente le sue relazioni future.

I problemi di relazione sociale sono un problema complesso che richiede un approccio olistico per affrontarlo. È importante riconoscere e affrontare i problemi sottostanti, come la mancanza di competenze sociali, l’ansia sociale, e l’esperienza di bullismo o esclusione, che possono contribuire a questi problemi. Allo stesso tempo, è importante promuovere lo sviluppo di competenze sociali, fornire supporto per l’ansia sociale, e affrontare il bullismo e l’esclusione in modo proattivo e costruttivo. Solo attraverso un tale approccio possiamo sperare di aiutare gli individui a superare i problemi di relazione sociale e a formare e mantenere relazioni sane.

La dipendenza da internet e dai social network è un problema crescente nella società moderna. L’uso eccessivo di questi strumenti può portare a una serie di problemi, tra cui l’isolamento sociale, l’ansia, la depressione e la mancanza di sonno. Inoltre, la dipendenza da internet e dai social network può interferire con le attività quotidiane e può portare a problemi di salute fisica, come la sindrome da affaticamento visivo digitale o problemi posturali.

La dipendenza da internet e dai social network è un fenomeno che sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti nella società moderna. Questa dipendenza non è solo una questione di tempo trascorso online, ma riguarda anche la qualità di quel tempo e l’impatto che ha sulla vita quotidiana di un individuo.

L’uso eccessivo di internet e dei social network può portare a una serie di problemi psicologici e fisici. Tra questi, l’isolamento sociale è uno dei più comuni. Nonostante la natura “sociale” dei social network, l’uso eccessivo di questi strumenti può portare a un senso di isolamento, poiché le interazioni online non possono sostituire le interazioni faccia a faccia nella vita reale. Questo isolamento può a sua volta portare a sentimenti di solitudine e depressione.

L’ansia è un altro problema comune associato all’uso eccessivo di internet e dei social network. Questa ansia può derivare dalla pressione di essere sempre “connessi” e disponibili, o dalla paura di perdere importanti aggiornamenti o notizie (FOMO – Fear of Missing Out). Inoltre, i social network possono contribuire a creare un senso di confronto sociale e insoddisfazione, alimentando ulteriormente l’ansia.

La mancanza di sonno è un altro problema significativo associato all’uso eccessivo di internet e dei social network. L’uso di dispositivi elettronici prima di andare a letto può interferire con i ritmi circadiani naturali, rendendo più difficile addormentarsi e mantenere un sonno di qualità.

Inoltre, la dipendenza da internet e dai social network può interferire con le attività quotidiane, come il lavoro, la scuola o le relazioni personali. Questo può portare a una diminuzione delle prestazioni e a un aumento dello stress.

Infine, l’uso eccessivo di internet e dei social network può portare a problemi di salute fisica. La sindrome da affaticamento visivo digitale, ad esempio, è una condizione comune tra coloro che passano molto tempo davanti a uno schermo. I sintomi possono includere affaticamento degli occhi, mal di testa e visione offuscata. Inoltre, la postura seduta prolungata può portare a problemi posturali e a dolori muscolo-scheletrici.

La dipendenza da internet e dai social network è un problema complesso che richiede un approccio multidimensionale per essere affrontato efficacemente. È importante promuovere un uso sano e equilibrato della tecnologia, fornire educazione e sensibilizzazione sui rischi associati all’uso eccessivo di internet e dei social network, e fornire supporto a coloro che lottano con questa dipendenza.

La mancanza di personalità può essere il risultato di una serie di fattori, tra cui un’educazione oppressiva o l’assenza di modelli di ruolo positivi. Questo può portare a un senso di insicurezza e può influenzare la capacità di un individuo di formare relazioni sane e di avere successo nella vita.

La mancanza di personalità è un problema complesso che può derivare da una serie di fattori. Uno di questi è un’educazione oppressiva. Un ambiente educativo che non permette l’espressione individuale o che punisce la divergenza può soffocare lo sviluppo della personalità. Gli individui possono imparare a conformarsi piuttosto che a esplorare e a esprimere la propria individualità. Questo può portare a un senso di insicurezza, poiché gli individui possono sentirsi incapaci di navigare nel mondo in modo autonomo o di fare scelte indipendenti.

Un altro fattore che può contribuire alla mancanza di personalità è l’assenza di modelli di ruolo positivi. I modelli di ruolo svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo della personalità, fornendo esempi di comportamenti, valori e atteggiamenti da emulare. Senza modelli di ruolo positivi, gli individui possono lottare per definire la propria identità e il proprio senso del sé.

Questi fattori possono avere un impatto significativo sulla capacità di un individuo di formare relazioni sane. Senza un forte senso del sé, gli individui possono lottare per stabilire connessioni autentiche con gli altri. Possono avere difficoltà a esprimere le proprie esigenze e desideri in una relazione, o possono dipendere eccessivamente dall’approvazione degli altri.

Inoltre, la mancanza di personalità può influenzare il successo di un individuo nella vita. Senza un forte senso del sé, gli individui possono avere difficoltà a perseguire i propri obiettivi o a superare gli ostacoli. Possono sentirsi insicuri nelle loro capacità e possono essere meno propensi a prendere rischi o a cercare nuove opportunità.

La mancanza di personalità è un problema complesso che può avere radici profonde e che richiede un approccio olistico per essere affrontato. È importante fornire un ambiente educativo che incoraggi l’espressione individuale e fornire modelli di ruolo positivi. Inoltre, è importante fornire sostegno e risorse per aiutare gli individui a sviluppare un forte senso del sé e a costruire relazioni sane.

L’assenza totale genitoriale o le madri che si sostituiscono ai figli possono avere un impatto significativo sullo sviluppo di un individuo. Questo può portare a una mancanza di indipendenza e di autostima, che a sua volta può influenzare la formazione della personalità dell’individuo.

L’assenza totale genitoriale o le madri che si sostituiscono ai figli possono avere un impatto significativo sullo sviluppo di un individuo. Questo può portare a una mancanza di indipendenza e di autostima, che a sua volta può influenzare la formazione della personalità dell’individuo.

In particolare, le madri che non mettono i figli davanti alle responsabilità e che li trattano come eterni bambini possono creare una serie di problemi. Questo comportamento può impedire ai figli di sviluppare le competenze necessarie per gestire le responsabilità e le sfide della vita adulta. Può anche portare a una mancanza di autostima, poiché i figli possono iniziare a dubitare delle loro capacità se non hanno l’opportunità di affrontare le sfide da soli.

Inoltre, questo comportamento può creare una dipendenza eccessiva dai genitori, che può ostacolare lo sviluppo dell’indipendenza. I figli possono diventare troppo dipendenti dai loro genitori per il supporto emotivo, la guida e la presa di decisioni, il che può limitare la loro capacità di funzionare in modo indipendente come adulti.

Questo comportamento può anche influenzare la formazione della personalità dei figli. Senza l’opportunità di affrontare le sfide e le responsabilità, i figli possono lottare per sviluppare un senso di identità personale e possono avere difficoltà a definire i propri valori, obiettivi e aspirazioni.

E’ importante che i genitori incoraggino l’indipendenza e la responsabilità nei loro figli, pur fornendo supporto e guida. Questo può aiutare i figli a sviluppare l’autostima, l’indipendenza e una personalità forte e resiliente.

La mancanza del valore della riconoscenza può portare a un senso di insoddisfazione e può influenzare negativamente le relazioni personali e professionali. La riconoscenza è un valore importante che riconosce gli sforzi e i contributi degli altri, e la sua mancanza può portare a conflitti e a un senso di insoddisfazione.

La mancanza del valore della riconoscenza può avere un impatto significativo sul benessere individuale e sulle relazioni interpersonali. La riconoscenza è un valore fondamentale che riconosce gli sforzi e i contributi degli altri. Quando questo valore manca, può portare a un senso di insoddisfazione e può influenzare negativamente le relazioni personali e professionali.

La riconoscenza è un riconoscimento dell’importanza e del valore degli altri. È un modo per mostrare apprezzamento per gli sforzi e i contributi degli altri, e per riconoscere l’interdipendenza e la reciprocità nelle relazioni umane. Quando le persone non mostrano riconoscenza, possono sembrare che stiano dando per scontato gli altri o che non apprezzino i loro sforzi. Questo può portare a sentimenti di insoddisfazione, risentimento e conflitto.

Inoltre, la mancanza di riconoscenza può influenzare la motivazione e l’impegno. Quando le persone sentono che i loro sforzi non vengono riconosciuti o apprezzati, possono essere meno propense a impegnarsi o a fare uno sforzo extra. Questo può avere un impatto negativo sulla produttività, sulla soddisfazione sul lavoro e sulle relazioni professionali.

Inoltre, la mancanza di riconoscenza può influenzare la salute mentale e il benessere. La ricerca ha dimostrato che la pratica della riconoscenza può avere una serie di benefici per la salute mentale, tra cui l’aumento della felicità, la riduzione dello stress e l’abbassamento dei livelli di depressione. Quando le persone non praticano la riconoscenza, possono perdere questi benefici potenziali.

La riconoscenza è un valore importante che ha un impatto significativo sulle relazioni interpersonali, sulla motivazione e sul benessere. Promuovere la riconoscenza può aiutare a migliorare le relazioni, aumentare la motivazione e il benessere, e ridurre i conflitti e l’insoddisfazione. Pertanto, è importante riconoscere e valorizzare la riconoscenza nelle nostre vite quotidiane.

L’onestà è un valore fondamentale per costruire la fiducia e il rispetto reciproco. La mancanza di onestà può portare a conflitti e a un senso di insoddisfazione. Inoltre, la mancanza di onestà può influenzare negativamente la reputazione di un individuo e può portare a conseguenze negative sia nella vita personale che professionale.

L’onestà è un valore fondamentale per costruire la fiducia e il rispetto reciproco, e questo è particolarmente vero per i giovani di oggi. Viviamo in un’epoca in cui l’informazione è facilmente accessibile e le azioni possono essere facilmente documentate e condivise. In questo contesto, l’onestà diventa ancora più importante.

La mancanza di onestà può portare a conflitti e a un senso di insoddisfazione. Per i giovani, questo potrebbe manifestarsi in vari contesti, come la scuola, il lavoro, o le relazioni personali. Ad esempio, se un giovane non è onesto riguardo al suo lavoro a scuola, potrebbe entrare in conflitto con i suoi insegnanti o compagni di classe. Questo potrebbe portare a un senso di insoddisfazione, poiché le relazioni basate sulla disonestà sono spesso instabili e insoddisfacenti.

Inoltre, la mancanza di onestà può influenzare negativamente la reputazione di un individuo. Questo è particolarmente vero in un’epoca in cui le informazioni possono essere facilmente condivise attraverso i social media e altre piattaforme online. Se un giovane viene scoperto a mentire o a ingannare, queste azioni possono essere rapidamente condivise e possono danneggiare la sua reputazione. Questo può avere conseguenze negative sia nella vita personale che professionale del giovane.

L’onestà è un valore fondamentale per i giovani di oggi. È essenziale per costruire relazioni di fiducia e rispetto, per prevenire conflitti e insoddisfazione, e per mantenere una buona reputazione. Pertanto, è importante che i giovani comprendano l’importanza dell’onestà e si impegnino ad agire con integrità.

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