
Precisazioni sulle VRO per neofiti
Tecnologia
Il metaverso si basa su tecnologia VRO®© proprietaria, la tecnologia VRO è un sistema operativo sistemico che opera attraverso algoritmi di crittografazione a 64 bit condivisi(3).
Nasce negli anni 90 e viene utilizzata prevalentemente come tecnologia di specifici ambiti operativi, industriale, militare e specialistico; la peculiarità è la velocità di elaborazione del kernel che interagisce direttamente a livello macchina, sfruttando quindi tutta la potenziali del processore del device.
Unità di misura
La realizzazione di applicazioni VRO viene misurata, essendo riproduzioni che devono dare senso spazio temporale all’utente, in MMQ, ovvero Metri Quadri Equivalenti. Un MMQ equivale ad un vero metro quadro nella realtà, questo per meglio rappresentare la reale simulazione della realtà nella VRO.
Introduzione di oggetti in VRO
Per inserire degli oggetti esistenti in VRO esistono due metodologie operative :
- Elaborazione dei file digitali di progettazione dell’oggetto
- Scansione diretta sull’oggetto
L’elaborazione dei file digitali di progettazione dell’oggetto è un processo lungo ed impegnativo che necessita di molta potenza di calcolo per essere realizzato, vengono presi in formati dei progetti (svg, 3ds, glb, obj, sh3d, etc…) e vengono rielaborati attraverso degli applicativi dedicati scritti in linguaggio compatibile VRO, mediamente il tempo di conversione è di 1 min per 1 Mb, in quanto il progetto deve essere scomposto e rielaborato secondo logica d’uso della VRO.
La scansione diretta sull’oggetto avviene attraverso la tecnologia Lidar®(2) che restituisce un’immagine tridimensionale con molte informazioni dell’oggetto reale anche di grandi dimensioni, poi i dati raccolti devono essere elaborati con il software di cui sopra, mediamente per scansionare un oggetto grande quanto un cerchione di un auto servono circa 2 h e 30 min
L’etica informatica
Una vro per essere tale deve rispettare le 8 leggi del metaverso (https://fai.informazione.it/2E5F6C78-0A8D-419F-95C0-985CADC23E05/Per-frenare-la-deriva-degli-speculatori-in-criptovalute-che-si-nascondono-dietro-pseudo-metaversi-nasce-l-ottava-legge ) altrimenti non rientrare nella tipologia reale di metaverso.
Ciò che noi vediamo oggi come metaverso nel web non sono VRO, sono rappresentazioni digitali di ambienti tridimensionali che, in alcuni casi, sfruttano le potenzialità dei sistemi VRO realizzandone il funzionamento attraverso applicazioni che chiamiamo “ambienti di sviluppo” (decentraland, sandbox, arthur, mozilla, spatial, mettinvr, spatial vr, etc…..)
L’ambiente di sviluppo è un’applicazione che permette di far girare una VRO programmata in una sola direzione in quanto nativa in quel contesto; per quanto concerne invece la programmazione di una VRO Nativa è importante ricordare come si basi su alcuni concetti fondamentali :
1 – Unicità dell’applicazione
2 – Trasversalità di runtime
1 – Unicità dell’applicazione
Quando una VRO nasce viene accompagnata dalla creazione di una block chain che ne sancisce l’unicità di creazione, questa BC (che poi chiameremo più avanti per raggruppamento NFT), contiene molte informazioni significative dell’enviroment creato :
- Coordinate satellitari della superficie
- Punti grafici di composizione
- Codici colori utilizzati per singolo pixel di rappresentazione
- Superficie ed estensione
- Poligoni
- Coordinate per ogni singolo punto di contatto dei vertici dei poligoni
- Identificatore unico del registro T42(1)
- Codice univoco del capo progetto programmazione
- Codici univoci dei membri di progettazione che hanno partecipato alla realizzazione
- Identificativo digitale del committente (qualora ci fosse, se non il parametro indica NULL)
- Marcatura della rilevazione satellitare
- Marcatura dell’invio al registro T42
- Identificativi univoci delle immagini inserite
- Chiave di attivazione dell’algoritmo di iA per la verifica unica
Domanda tradizionale : Ma è possibile copiare un ambiente già esistente ?
Nella tecnologia la parola “copia” è molto diversa che nella sensazione “visiva” della copia in quanto tale; quello che umanamente noi chiamiamo copia in realtà è una rappresentazione grafica di qualcosa di esistente (in realtà noi quando realizziamo una VRO geolocalizzata di un ambiente reale non facciamo altro che fare una “copia” di quell’ambiente), in pratica per l’uomo con la parola copia intendo qualcosa che è uguale o assomiglia o addirittura migliore della prima rappresentazione (per esempio ci sono migliaia di copie della Gioconda di Leonardo); per il mondo block chain, computistico e matematico, la copia non esiste.
La copia non esiste perché in funzione di parametri simili a quelli indicati è impossibile realizzare una combinazione di fattori tali per cui una struttura sia identica, e perché l’algoritmo condiviso di crittografia non lo potrà mai elaborare un codice uguale per due input uguali.
In un caso analogo l’inserimento di informazioni uguali a precedenti già inserite non fa altro che mandare in blocco l’array del sistema di creazione della catena di informazioni e quindi di fatto ne impedisce la sua generazione, o comunque chiede che qualcosa venga modificato dal creatore.
In casi di questo tipo ovviamente l’utente finale si basa solo ed unicamente sull’oggetto visivo, non comprende a volte la logica computistica, per cui, proprio per evitare questo esiste un registro chiamate metaverserules.eu non pubblico, nel quale i creati di VRO inseriscono per unicità tutti i blocchi costitutivi di un enviroment; così facendo viene segnalata l’anomalia sul nascere.
Nel mondo NFT vale la prima realizzazione
Cosa significa questa affermazione, significa che in un mondo completamente al suo stadio iniziale viene considerato il “primo” l’originale, l’ambiente che per primo viene iscritto nella block chain, nonostante si possano riprodurre copie di un oggetto il primo sarà sempre il primo seppur magari anche non il migliore tra tutti.
In ambito di VRO geolocalizzate invece vige il principio di FOE (first and only existing), ovvero che il primo è l’unico ad esistere.
ATTENZIONE :
Le realizzazioni di ambienti tridimensionali, di video 360, video VR o altre applicazioni che tendono a riprodurre un qualche ambiente esistente in formato digitale non sono VRO. Che cosa distingue queste realizzazioni dalla VRO: il rispetto delle 8 leggi.
Per farla semplice: io compro un maglione di cashmere di valentino, costo 5.000 euro; dopo 5 minuti il signor Bianchi realizza un maglione dello stesso colore ma con lana di pecora della sardegna e ci scrive sopra valentino. Visivamente potrebbero sembrare uguali, ma indossati l’esperienza è notevolmente differente.
2 – Trasversalità di runtime
Le applicazioni sviluppate con la tecnologia e sistemi VRO sono trasversali, ovvero hanno la possibilità di essere caricate su qualsiasi ambiente di sviluppo di metaverso.
Se per esempio vogliamo avere il nostro ambiente al quale si può accedere da decentraland sarà sufficiente avere a disposizione l’accesso al server di decentraland e poter così caricare l’ambiente VRO sul quel “metaverso”, stessa cosa per altri che si possono trovare su olivero.it sezione datasheet.
Quindi una volta sviluppata la mia applicazione la posso appoggiare ovunque io ne abbia reale interesse.