Protocolli Pubblicati

I protocolli della famiglia opm sono delle implementazioni sviluppate per permettere il collegamento tra la realtà immersiva e applicazioni software o hardware esterne che hanno necessità di dialogare con la v r o per completare una logica di sistema che permetta lo sviluppo di applicazioni di simulazione e controllo distribuibili e condivisibili in tempo reale.

PROTOCOLLO OPM Y7 : Riproduzione in RT dei movimenti

Il rilevamento di oggetti in tempo reale è un argomento molto importante nella visione artificiale, poiché spesso è un componente necessario nei sistemi di visione artificiale. Ad esempio, il tracciamento di più oggetti, guida autonoma, robotica, analisi di immagini mediche, ecc. I dispositivi di elaborazione che eseguono il rilevamento di oggetti in tempo reale sono solitamente alcune CPU o GPU mobili, oltre a varie unità di elaborazione neurale (NPU) sviluppate dai principali produttori.

Questo protocollo ci permette di sfruttare questa tecnologia per poter Acquisire informazioni da Fonte esterna attraverso dispositivi dedicati o attraverso la lettura di immagini da telecamere ad alta definizione e di riprodurre gli stessi all’interno di ambienti costruiti con metodologia vro.

Questo permette in determinati campi di applicazione un monitoraggio in tempo reale delle attività che vengono compiute da un determinato soggetto e che possono essere monitorate e replicate nella trasposizione dei movimenti riprodotti da un avatar opportunamente programmato e progettato.

La rilevazione del Movimento effettuato da un soggetto ovviamente necessita di una infrastruttura che possa permettere lo sfruttamento Massimo dell’algoritmo di rilevamento e il trasferimento in un tempo Inferiore a 0,2 millisecondi del singolo spostamento, movimento, o frazione di questi ultimi;  per questo è importante che nell’utilizzo di questo protocollo e dei suoi algoritmi a corollario ci sia un’architettura di rete sufficientemente veloce e costante.

Il protocollo una volta acquisito il singolo segnale nel tempo frazionato di 0,1 millisecondi tra una campionatura e l’altra trasferirà le informazioni relative alla posizione del soggetto analizzato e alla sua localizzazione in termini di spazio, superficie, altitudine, di modo che sia possibile rielaborarle dal motore di calcolo del protocollo e trasferire Un output all’oggetto tridimensionale, ovvero l’avatar, che non dovrà fare altro che replicare ciò che è stato inoltrato come comando.

L’integrazione di questa funzionalità permette la visualizzazione contemporanea del soggetto analizzato da più parti e con tempi e modalità differite per facilitare lo studio del soggetto stesso.

PROTOCOLLO OPM SF21 : Ricostruzioni spaziale di una superficie pittorica

Questo protocollo permette di analizzare una superficie pittorica, attraverso l’acquisizione di un’immagine e di un set di informazioni derivanti da sensori appartenenti alla famiglia Lidar,  e di analizzarne le proporzioni riproducendo, in funzione del livello di ogni singolo tratto di colore, quella che potrebbe essere la dimensione spaziale più vicina a quello che l’autore del dipinto stava osservando o stava immaginando nel momento in cui ha creato l’opera oggetto dell’analisi.

Il campo di azione dell’immagine acquisita per posizionamento verticale si stabilisce tra 15 mm e 100 metri di altitudine e di riflesso l’acquisizione laterale può essere fatta da una distanza minima di 15 mm ad una distanza massima di 100 metri, Questo significa che con questo protocollo noi possiamo analizzare questo gruppo di informazioni anche per superfici pittoriche molto ampie come per esempio gli affreschi di una parete di un palazzo antico.

L’opportunità che offre questo protocollo è quella di poter costruire un modello tridimensionale partendo da un oggetto che all’apparenza è bidimensionale come un quadro o una pittura su muro; quello che va ad analizzare è la sovrapposizione degli strati di colore in rapporto all’analisi frontale dell’immagine alle proporzioni dei vari campi visuali( primo, secondo, terzo) E va a riprodurre un ambiente ricostruendo la presumibile tridimensionalità degli oggetti e soggetti raffigurati nell’opera. 

PROTOCOLLO OPM B1 : Conversione di oggetti e progetti BIM

Il protocollo per la conversione degli oggetti progettati con la metodologia bim permette di creare degli oggetti tridimensionali che contengono all’interno tutte le informazioni relative alla progettazione e alle specifiche caratteristiche comportamentali dell’oggetto in opera.

L’oggetto Bim viene acquisito in uno dei formati standardizzati che attualmente compongono la rosa dei formati più utilizzati dai software di progettazione e di architettura.

Una volta acquisito l’oggetto Beam il protocollo si preoccupa di andare ad analizzarlo scomporlo e creare il suo gemello digitale permettendo l’inserimento di alcuni set di informazioni specifici del comportamento dell’oggetto all’interno della vro ( per esempio l’accensione di una spia luminosa, l’apertura comando di una parte elettromeccanica, la segnalazione di allerta di un sensore di controllo, l’impatto acustico di una parete rivestita, il carico del consumo elettrico di un componente, eccetera eccetera).

Il vantaggio di integrare un oggetto bim all’interno di una vro è sicuramente quello legato alla dimostrazione in opera delle sue funzionalità integrate in un impianto o in un progetto più ampio, Inoltre non è solo ed unicamente l’oggetto Beam che viene convertito ma possono essere anche impianti e progetti strutturali costruiti con all’interno oggetti bim che il protocollo e l’algoritmo di verifica sono in grado di individuare e di rendere funzionali all’interno dell’ambiente immersivo condivisibile della v r o.

Dal punto di vista economico il protocollo Permette un enorme risparmio per quanto riguarda i costi relativi allo sviluppo di applicazioni di simulazione e permette al committente finale di poter avere una pre esperienza di ciò che ha commissionato vivendola in prima persona all’interno del progetto stesso.

Il protocollo è l’algoritmo di controllo e conversione restituisce come output un unico file nel formato standardizzato glb glft e lo ottimizza per renderlo fruibile nel rispetto del quinto principio delle regole istitutive della realtà immersiva.

people in concert

PROTOCOLLO OPM VK1 La protezione dei contenuti multimediali nel metaverso

La protezione dei contenuti multimediali e musicali all’interno di piattaforme di tipo distribuito ovvero all’interno di metaversi

Uno dei problemi che attanagliano gran parte dei creatori di contenuti multimediali, per cui parliamo di cantanti, artisti, attori, case di produzione e tutto il mondo che circonda questo tipo di arte è ovviamente quello relativo alla protezione dalla pirateria e al riconoscimento del Diritto d’autore relativo alle produzioni che loro vanno a realizzare.

Oggi nel 99% dei casi le applicazioni di metaverso che funzionano sia in maniera diretta sia attraverso ambienti di sviluppo non permettono agli algoritmi di controllo dei diritti d’autore attualmente esistenti di poter effettuare un controllo e quindi segnalare direttamente alla fonte che esiste un problema di utilizzo indebito illecito di un determinato contenuto multimediale.

PROTOCOLLO OPM SAFE SECURITY SISTEM

Gli OPM©® possono essere utilizzati per lo sviluppo di applicazioni relative alla prevenzione del rischio della persona, possono essere utilizzati in quanto hanno la capacità di analizzare un’area intorno ad essi che può sviluppare un raggio di 15 m in ogni direzione a partire dal soggetto. Questo significa che l’area di pertinenza all’interno della quale la persona è protetta dalle informazioni Raccolte dal dispositivo è pari a 30 m.

Il dispositivo OPM©® è un dispositivo fisico che contiene al proprio interno un’elettronica dotata di particolari sensori che sono in grado di acquisire lo spazio intorno ad esso, fino ad un raggio massimo di 15 m e di analizzare ogni 0,5 secondi il cambiamento di ciò che accade nell’area monitorata;  è in grado, attraverso l’utilizzo di specifici modelli matematici e comportamentali, di individuare nella sua area operativa quali di questi risultano compromessi nell’ambiente che circonda il dispositivo e quindi di attivare una procedura di Alert. La famiglia dei protocolli OPM©® ha visto la luce per la prima volta nel 2021 all’interno del laboratorio olitec. 

Un utilizzo che si potrebbe fare di un dispositivo OPM©® potrebbe essere quello di utilizzarlo per la prevenzione e l’analisi di eventuali situazioni di pericolo, per esempio la persona che indossa il dispositivo potrebbe essere avvisata ed informata in maniera predittiva del verificarsi di lì a breve di qualche comportamento che potrebbe metterla in pericolo, il dispositivo analizzando alcuni parametri del mondo che circonda la persona (sia parametri del mondo statico sia parametri del mondo dinamico), ovvero delle persone o degli animali che in quel momento si trovano nell’area di circostanza del dispositivo, analizzando per esempio l’aumento, tramite un apposito modello, del battito cardiaco del soggetto accanto al portatore del dispositivo che potrebbe essere un indicatore che la persona si sta preparando a compiere una determinata azione, oppure l’analisi di movimenti scomposti che fuoriescono da quelli che sono i modelli prestabiliti dal dispositivo potrebbe segnalare al portatore una situazione di potenziale ed imminente pericolo.

PROTOCOLLO OPM GLOK1 : Integrazione della geolocalizzazione su mappa delle VRO

Questo protocollo permette l’inserimento di vro realizzate con la metodologia sistemica xpl all’interno di applicazioni di geolocalizzazione e mapping tridimensionale come per esempio Google Earth, Google Maps, Apple Maps e molti altri, l’integrazione permette la funzionalità di un tool in sovrapposizione che permette di integrare i servizi della geolocalizzazione e delle mappe satellitari con il collegamento alla geolocalizzazione e alla identificazione univoca della vro rendendo di fatto eseguibile il passaggio diretto dalla geolocalizzazione su mappa all’interno dell’ambiente sviluppato in vro in diversi ambienti di sviluppo. Il vantaggio principale di questo protocollo è la possibilità di accedere ad una vro sviluppata in qualsiasi ambiente di sviluppo ma che utilizzi la metodologia sistemica xpl attraverso l’identificazione geolocalizzata del posizionamento reale dell’attività o al posizionamento ideale acquisito e registrato all’interno dei registri internazionali e trasferito sui registri liberi delle mappe che normalmente si utilizzano attraverso smartphone e personal computer. Per l’utente comune questo protocollo permette di esplorare partendo da una ricerca effettuata su mappa dei luoghi anche nell’interno ed interagire con altre persone per ottenere informazioni e risposte a quanto cercano.

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