Senza categoria

photo of a woman thinking

La ricerca, questa illustre sconosciuta

Articolo sviluppato con l’assistenza di Assembly Sm2p iA Nicolini Massimiliano Voglio fare una piccola riflessione insieme a voi ho chiamato coinvolto anche qualche amico che magari potrà diciamo con noi ragionare ragionare insieme perché perché ci rendiamo conto sempre, sempre troppo tardi che effettivamente questo ambito nel quale stiamo operando trova troppo spesso delle barriere sopra di noi che effettivamente facciamo fatica a comprendere a ragionare e eventualmente anche a modificare credo che un ragionamento dobbiamo iniziare a fare insieme è sicuramente un ragionamento che è legato a quello che è la l’opportunità unità di fare una ricerca un pochettino in maniera più più serena rispetto a quello che andiamo a andiamo a fare normalmente perché perché perché effettivamente la la situazione oggi del nostro paese è un po’ particolare secondo me cioè, noi abbiamo delle grandi menti, delle grandi possibilità, delle grandi opportunità e purtroppo non riusciamo mai a sfruttarle fino in fondo perché perché quando poi andiamo a interfacciarci con quello che dovrebbe essere di supporto che dev’essere dato ricerca alla ricerca italiana e effettivamente in quel momento e io e altri come me si rendono conto che troviamo da questo punto di vista una sorta di barriera d’ingresso che fa fatica a permetterci di poterci esprimere liberamente da questo punto punto di vista cioè stiamo progredendo in maniera estremamente rapida ed estremamente fra l’altro positiva nelle realizzazioni nelle realizzazioni che che stiamo portando a termine però ci rendiamo conto che abbiamo sempre da combattere con 2 2 realtà secondo me fondamentali per questo paese ma non fondamentali per lo sviluppo di questo paese la prima sicuramente è questa realtà che diciamo non favorisce le persone capaci ma favorisce purtroppo troppo spesso le persone scaltre io parlo per esperienze personali ci troviamo spesso a confrontarci con dei gruppi anche di nome che ci chiamano che ci chiedono di partecipare in gruppi di ricerca in gruppi di sviluppo in gruppi di discussione per comprendere che cosa questa tecnologia può portare nel mondo. Badiamo bene che ci sono voluti 30’anni perché qualcuno iniziasse a vedere che cosa è questa tecnologia. Io non mi stancherò mai di dire di raccontare a tutti che effettivamente questa tecnologia è una tecnologia che ha 30’anni di vita. Non è una tecnologia che è nata che è nata in questo momento e quindi da questo punto di vista, questo questo questo aspetto effettivamente è qualche cosa che va estremamente considerato cioè oggi supportare la ricerca quella che non sia prettamente, medica, sanitaria e quant’altro è un qualcosa che le persone fanno fatica a comprendere. 1 perché purtroppo c’è questa banalizzazione di attività estremamente complesse. Io cito sempre con piacere un grande che è un evangelista di questa tecnologia è un filosofo digitale, come mi piace definirlo, che è Simone Puorto che in un in un convegno a firenze alla Bto ha fatto questo esempio che effettivamente è eccezionale cioè tutti banalizzano il mondo del digitale sostanzialmente riducendolo a ad una emoticon è un concetto molto ampio, anche se la frase sembra di per sé stretta, sembra di per sé piccolo, sembra una frase che dice poco in realtà è un concetto estremamente potente quello che che Simone ci ha voluto indirizzare perché perché questo concetto estremamente potente sostanzialmente ci permette di poter arrivare a capire quanto la gente non comprenda qual è effettivamente il grande lavoro e il grande sacrificio che c’è dietro questo tipo di realtà. E poi dall’altra parte passiamo e qui sicuramente i colleghi william nonis e caldo vaccargiu confermeranno le mie parole. E poi abbiamo una gigantesca categoria di soggetti improvvisati che effettivamente rende difficile riuscire a raccontare come effettivamente il nostro lavoro deve essere fatto. Io in realtà comincio a essere stanco un po per l’età ma un po anche comincio a essere stanco. Perché? Perché ogni giorno ricevo decine e decine di sms di watsapp di email dove mi chiedono hai visto questa applicazione? Conosci questa azienda? Lo vedi cosa fanno? Guarda cosa stanno facendo? Ci stiamo rivolgendo a queste persone, cosa ne pensi? Io mi rendo conto che di questi messaggi su 10 in realtà, oltre a delle grafiche pubblicitarie molto carine accattivanti non mi dicono niente dal punto di vista tecnico e vedo che 9 su 10 di questi di questi argomenti che andiamo a trattare effettivamente sono sostanzialmente di per sé degli argomenti quasi inutili. Cioè continuiamo a raccontarci sempre la solita storiella dei mondi tridimensionali con dei bei disegnini quei pupazzetti che camminano e che corrono e comprendo che le società finanziarie e d’investimento che hanno investito milioni di euro parliamo di milioni di euro, non migliaia di euro. Parliamo di milioni di euro in queste startup o presunte o presunte tali ce ne sono tante anche nel nostro paese. E non metto in dubbio che ci sia comunque da parte di tutti un estrema volontà di fare qualcosa ma dobbiamo saper distinguere la Ferrari da la Fiat Panda nonostante anche la Fiat Panda sia un automobile estremamente pregevole e fra l’altro anzi molto utile perché può andare in città consuma poco a un sacco di vantaggi ma non potrà mai fare il Gran Premio di Formula 1. Quindi io è qualche giorno che effettivamente ragiono su questo punto e cerco di crearmi una idea di che cosa effettivamente si può riuscire si può riuscire a fare. Cioè, io mi rendo conto che quello che noi dobbiamo entrare nell’ottica generale parere notice generale, è il fatto che questa è una è un cambiamento sostanziale del modo d’uso della tecnologia. Non stiamo parlando di qualcosa che cambia qualche funzionalità, è un cambiamento radicale, completo e totalizzante. Cioè, qui noi parliamo di modificare 30’anni di modalità d’utilizzo delle risorse digitali del mondo intero, non solo del nostro paese. E le persone a volte ti prendono per matto perché se le stesse parole le dice Elon Mask o Jeff Bezos o qualche americano, tutti si alzano in piedi e iniziano ad applaudire la grande. Però io vorrei fare presente a tutti gli amici che ci accompagnano in questa in questa avventura. Vorrei fare presente che la ricerca italiana è arrivata molto prima. Cioè, molti di questi signori non tutti, ovviamente controllano le nostre vite anche dal punto di vista del controllo sul potere politico che sovrintende le nostre vite semplicemente utilizzando ciò che questo paese ha creato, ciò che molte persone, anche nel passato, ma anche oggi stanno creando, ci ritroviamo ad essere i creatori di qualcosa che oggi ci controlla, ma al cui controllo è determinato da altri. Ma io vedo vedo, per esempio, delle persone veramente eccezionali che stanno nel cambiamento, perché non è tanto credere in una tecnologia. Questa è la strada non c’è una alternativa, questa è la strada che si andrà a perseguire. Non esiste un’alternativa da questo punto di vista. Tutti si stanno orientando verso questa tipologia di modalità di fruizione dei contenuti web e tutti si sta spostando verso un maggior utilizzo dei contenuti web attraverso le realtà immersive e attenzione non confondiamo le applicazioni di realtà immersiva, non confondiamola con i videogame e non confondiamola con applicazioni tridimensione. So che è difficile da far comprendere questo aspetto perché perché effettivamente per una persona comune, una cosa una casetta red con dei pupazzetti colorato è una casetta a 3 con dei bei pupazzetti colorati e quindi non lo sanno loro. 6 animata Da Web 2 Da Web 3 c’è una Blockchain non c’è una Blockchain. Si limitano a vedere quello che incrociano c’è. Io non posso non posso immaginare che ci sono realtà e veramente se ragiono nell’ottica del contesto nel quale stiamo crescendo noi come realtà e nel contesto nel quale stiamo operando noi come realtà. E io non riesco a capacitarmi del fatto che ci siano persone che hanno investito milioni di euro in progetti fallimentari. In principio, 2 anni e mezzo fa vennero a chiederci un parere su alcune iniziative che stavano per partire e qui nel nostro paese, io dissi che l’idea era eccezionale, ma dovevano basale comunque su una tecnologia che le potesse supportare diversa da quella che stavano proponendo, perché altrimenti si sarebbero ridotte a niente di più che delle ambientazioni tridimensionali con qualche interazione ecco. Sono stati investiti milioni, milioni di euro da questo punto di vista. E le persone oggi sono a un punto morto. Perché oltre a quello che è stato fatto, non hanno possibilità di sviluppare altro se non continuando a investire. E investire e investire. Noi siamo fautori di questa questa rivoluzione digitale. Rivoluzione un termine estremamente forte, anzi troppo forte. Le rivoluzioni le fanno i popoli contro contro la tirannia o quando qualcosa che vivono non va bene tranne gli italiani, perché noi siamo abituati un pochettino a sopportare sostanzialmente tutto o quasi tutto. Ma la digitale che stiamo affrontando adesso e che la seguiamo e che seguiamo solamente guardando cosa fanno dall’altra parte dell’oceano, è comunque una rivoluzione che non solo parte in parte anche da qua, ma che ci proietterà verso anche un nuovo modo di vivere, un nuovo modo di socializzare. Potenzialmente persone trascorreranno la maggior parte della loro vita all’interno di applicazioni Web 3-E-I commenti si sprecano l’etica. No, non si può. La fantascienza è inutile che noi cerchiamo di fermare le onde del mare con le mani, ma noi dobbiamo cercare di invece accompagnare e sfruttare queste onde e sfruttando queste onde. Magari ne ricaviamo della corrente che ci serve per far funzionare le macchine. Concetto un po articolato, però so che so che l’avete compreso. So che l’avete compreso perfettamente rettamente. Io ritengo che dobbiamo ritrovarci nuovamente a credere in quello che questo paese sta creando, a credere in quello che queste persone stanno creando. Guardate, abbiamo veramente incontrato in questi anni persone eccezionali, persone che ci hanno permesso di scoprire nuove modalità di applicazione dei protocolli dei sistemi operativi, delle modellazioni delle attività che noi facciamo. E ed è talmente ed è talmente stimolante questo che ancora oggi rimaniamo attivamente. Stupiti su quanto sia paradossalmente bloccato il mondo che governa questo paese. Non parlo della parte politica, perché in realtà quella è come il sole e la luna c’è cambia continuativamente. Ma parlo di quello strato di persone che governano effettivamente questo Paese e che dovrebbero comprendere che senza un passaggio tecnologico radicale saremo fermi. Siamo stati qualche tempo fa, l’avete visto, ci avete seguito con i nostri colleghi del laboratorio, siamo stati la Fiera Didacta, la l’istruzione italiana, dirigenti scolastici, presidi di istituti docenti e una realtà estremamente interessante. Non l avevamo mai frequentato realtà di questo tipo. E abbiamo visto una realtà veramente interessante dinamica stimolante. Assolutamente certo è che quello che io ho trovato è stato una omogeneità di proposte che, sostanzialmente, non avevano quasi nulla di innovativo. Cioè, cosa significa? Significa che girando per questa fiera enorme, la fortezza del da basso di Firenze, ho visto un dispendio. Questo dal nostro punto di vista, ovviamente ho visto un dispendio di risorse tale in applicazioni e proposte, non adeguate al cambiamento che stiamo affrontando in questo momento, che ci fanno partire vecchi ancora prima di essere nati, cioè quello che io ho visto e che dovrebbe essere l’anima e il cuore pulsante della formazione delle menti e dei cuori delle nuove generazioni, cioè quelle che ci permetteranno di passare una vecchiaia serena, quelle che permetteranno a questo paese di progredire e effettivamente io ho incontrato e parlato lato con docenti il cui lavoro io lo ritengo effettivamente una missione, non un lavoro perché con le paghe da fame che percepiscono e con la difficoltà del lavoro che affrontano tutti i giorni, effettivamente la ritengo una missione tanto quanto quella del militare, del Carabiniere, del Poliziotto o di chi fa un lavoro dove mette a rischio se stesso e investe tutto se stesso per avere in cambio sostanzialmente una paga da fame e incorrere magari 1000 problemi per leggi che magari qualcuno ha scritto senza aver mai nemmeno passato un’ora all’interno di una classe scolastica, in alcuni casi, ma questo è la realtà che conosciamo tutti i giorni. Ma io dico ma se se questa realtà dei docenti che hanno voglia di fare, hanno voglia costruire, hanno voglia di crescere, hanno voglia di comprendere, hanno voglia di migliorare il rapporto con con i loro studenti, dandogli degli strumenti nuovi per formarsi, per permettere a questi ragazzi di arrivare al termine degli studi, quando con le lacrime agli occhi li lasciano uscire dalla quinta superiore per avviarli all’università o al mondo del lavoro, ma dargli degli strumenti e una formazione che siano attuali nel momento in cui questi ragazzi escono e quindi torniamo punto a capo la ricerca. Questo è fondamentale perché la ricerca può dare può lavorare molto in simbiosi con il con il mondo della scuola, con il mondo e con i docenti con queste realtà perché perché può trasferire loro competenze con tempi molto anticipati rispetto a che sarà il mercato. Perché purtroppo oggi noi siamo abituati, siamo di fronte ad una realtà che è drogata dalle leggi di mercato. Quindi la l’estrema spinta Ipercapitalista che sostanzialmente abbraccia chiunque in questo momento tutti affannati la ricerca a della popolarità del guadagno e raltà ha provocato in chi fa un attività di studio di ricerca e quant’altro, un lento e progressivo abbandono di questa posizione. Ma perché? Perché a parte i baroni della ricerca che vivono all’interno dei progetti finanziati dove una realtà su 50 che non sia una delle storiche che ormai ne beneficiano riesce ad accedervi in questo caso fuori da questo mondo tutto ciò che che è nuovo viene visto con sospetto, viene visto con disprezzo e spesso volentieri, viene banalizzato a 2 anni e mezzo fa 3 anni fa più o meno qualcuno ci diceva che non avremmo visto il il Natale, come si dice non avremmo mangiato il panettone, ma in realtà di panettoni sono è dal 94 che chi scrive questa tecnologia né magia non c’è mai stato questo questa esplosione che c’è in questo momento e quindi il mio messaggio in questo momento qual è è se noi riusciamo in maniera compatta a trasmettere correttamente un messaggio che sia un messaggio di coraggio nei confronti del paese, di coraggio nei confronti di chi sta portando avanti le nostre le nostre idee, le nostre ricerche e quant’altro. E in un ambito di questa natura noi abbiamo la possibilità di poter riaprire quel grande per momento storico che l’italia ha passato quando da piccolo paese senza strade con case distrutte dopo la seconda guerra mondiale si è trovata tra i primi colossi industriali al mondo, non in Europa al mondo. Poi l’errore c’è stato, non sappiamo quale può essere stato probilmente anche l’estremo desiderio di guadagno l’ottica orientata solo ed unicamente a quello che è il mondo della finanza senza neanche valutare nemmeno ciò che ci sta dietro. Io vedo queste queste realtà che sostengono progetti presunta, tecnologia web 3 non hanno persone in grado di valutare i progetti, quindi in realtà sono delle valutazioni meramente finanziarie su previsioni di qualcosa che si basa su altre previsioni. Cioè come faccio io ad avere la certezza di poter assumere una cura per il mal di pancia? Se vado da un ortopedico difficile che lui conosca con esperienza, provata le stesse tecniche di un suo collega internista molto più complesso, ci può curare un ginocchio, ma non è in grado di valutare un mal di pancia. Si può sapere cos’è un mal di pancia? Certo, ma sapere vagamente e trasmettere una cura vuol dire, a volte anche far del male la persona che viene curata. Ecco, da questo punto di vista, quello che noi stiamo valutando secondo me, e che è un discorso che abbiamo condiviso anche nei mesi scorsi con altri colleghi, una cosa importante e sta valutando qual è una corporate che si sta valutando è sostanzialmente la possibilità di chiedere alle istituzioni 1 di smetterla di ragionare per logiche, di partito, di amicizia, di reciprocità con soggetti collegati e guardare nella realtà di ciò che effettivamente serve alla collettività. Questo è fondamentale. Noi non possiamo partecipare a gruppi di studio o gruppi di ricerca dove le persone trattano argomenti semplicemente perché a letto una trentina di articoli e qualche libro scritto da qualche presunto guru che in realtà non ha mai scritto una riga di codice. Ecco, questa è un’altra cosa che mi fa impazzire perché effettivamente escono tutti i giorni almeno 10 libri che parlano di questa tecnologia, di persone che fino a 6 mesi fa non si conosceva neanche l’esistenza. E anche noi fino a 2 anni fa non si conosceva l’esistenza e in effetti stavamo molto meglio, se devo essere sincero, perché chi fa il nostro lavoro tutto vuole tranne che la notorietà perché non favorisce quello che può essere la la un’estrema concentrazione nelle attività. Però questo è il momento storico che stiamo vivendo. Sappiamo che dobbiamo fare la nostra parte, abbiamo deciso di farle nella maniera corretta. Perché perché non è possibile che ci siano sempre degli argomenti in sospeso dove le persone possono raccontare delle informazioni sbagliate e altre persone su quelle informazioni possono fare delle scelte sbagliate. Quindi io dico questi guru che scrivono libri tutti i giorni, io ne ho conosciuti un paio e ho fatto loro una domanda e ho un’esperienza diversificata nell’ambito della mia normalissima carriera. Però ho chiesto loro avete scritto un libro sicuramente interessante, con nozioni, molto interessanti, in realtà. Molte delle quali ripetute o riciclate o ricopiate da qualcun altro. Ma avete mai scritto qualche riga di codice? C’è una persona di 50’anni alla quale fai una domanda banale chiedendo hai mai scritto una riga di codice per lo Z 80 e ti guarda con 2 occhi come un gatto quando gli vengono puntati gli abbaglianti dell’auto in mezzo a una strada di campagna? Be, effettivamente lascia un po il tempo che trova c’è. Io lo posso diventare un opinion leader su un argomento tecnico che ha una componente tecnica estremamente complessa, trasversale fra perché parlano di metaverso, i 3 block usano termini di linguaggi payton cher tutte queste cose adesso va di moda usare rust. Per cui tutti parlano di rust, ma l’avete mai fatto? L’avete mai scritto? Avete mai provato a fare una cosa del genere? È la stessa cosa capita all’interno delle aziende, perché non avendone sempre una capacità di valutare effettivamente che cosa le persone sono in grado di fare? Chiunque può andare a raccontare quello che vuole e capitano episodi come è capitato a noi, anche di recente, di soggetti abbiamo tenuto un corso in una realtà altro mediamente importante, e abbiamo avuto a che fare con del personale degli uffici tecnici di di questa realtà che ha iniziato a diciamo, fare osservazioni sulle ricerche sulle attività che abbiamo fatto tutto lecito, tutto giusto, tutto corretto e altro. Ma oggi il problema è che le persone sono come quelle si limita o si limitano ad una osservazione senza saper dare una spiegazione diversa. Ed è ed è un po’ lo stesso ragionamento degli allenatori del lunedì che in Italia siamo tutti allenatori il lunedì. Però io vorrei vedere chi di noi che fa tanti commenti sarebbe effettivamente in grado di fare meglio delle persone che va a criticare. Ecco, smettiamola di criticare. Cerchiamo di sostenere. Invece chi vediamo che fa? Perché è importante smettiamola di metterci sulla schiena un etichetta diciamo siccome l’ha fatto. Quello vuol dire che è fatto bene, perché recentemente è il recentemente è ieri, quindi ieri è stato il recente. Una delle più grandi aziende italiane di telecomunicazione ci ha chiamato e ci ha detto per favore, abbiamo bisogno che venite a fare della formazione al nostro personale per questa tecnologia, perché tutto il mondo è convinto che noi la stiamo facendo. Ma noi ci siamo accorti oggi che stavamo facendo solo delle casette 3-D-E abbiamo accettato di buon cuore. E abbiamo accettato molto volentieri. E soprattutto la maggior parte delle attività che noi facciamo vengono fatte quasi completamente pro bono. Ci tengo a sottolinearlo, perché il sacrificio che i ricercatori fanno non è per arrivare ad avere un brevetto che farà diventare miliardari. La maggior parte la maggior parte di noi conclude la sua vita in maniera molto modesta i grandi della storia hanno conclusa quasi tutti veramente male basta citarne 1 per tutti nicola Tesla ecco Nicola Tesla. Effettivamente non se l’è passata molto bene eppure è grazie a lui che noi abbiamo il mondo che conosciamo oggi che funziona come funziona oggi e probabilmente le invenzioni più importanti dei prossimi 50 anni saranno ancora dovute a Nicola Tesla eppure è morto in povertà in un albergo quante storie di questo tipo abbiamo sentito quindi non non fermatevi davanti alla ricerca non fermatevi davanti all’opportunità di imparare qualcosa perché quello che voi imparate è il miglior regalo che potete fare a noi e studiamo per permettervi di migliorare la vostra vita e chiudete le orecchie rispetto a quello che vi dice il chiunque e il qualunque che incontrate lungo la strada scegliete la vostra strada scegliete d’imparare scegliete di comprendere voi stessi non accettate di farvi raccontare la storia da qualcun altro non ragionate nell’ottica del siccome 5 persone raccontano una storia vuol dire che quella storia è vera perché in questo mondo di oggi ci sono interessi ci sono gruppi di interesse modalità di apprendere diverse gelosie noi ragioniamo oggi in maniera molto frenetica però se abbiamo la possibilità di fermarci un attimo a riflettere effettivamente ci rendiamo conto di quante cose effettivamente oggi noi e scontate ma scontate non lo sono quindi questa chiacchierata che per la prima volta facciamo di sera forse perché siamo in questa trasferta nel nord e questa chiacchierata effettivamente ci dà la possibilità di darvi un pensiero in un orario non consono per noi assolutamente ormai voi siete abituati alle nostre dirette alle 6 e 30 al massimo alle 7 del mattino e quindi oggi abbiamo cambiato orario per fare questa riflessione aperta insieme a voi ed è una riflessione che forse lunga eh mi rendo conto che siamo stati abbastanza lunghi in questa chiacchierata però non molliamo teniamo duro proseguiamo tutti insieme teniamo in piedi questo desiderio di questo paese di rialzarsi e quindi in maniera patriottica diciamo che facciamo ritornare grande questo paese con 1 dei punti di eccellenza che questo paese ha avuto che è stata la ricerca e difendiamola e sosteniamola il più possibile io vi ringrazio siete stati pazientissimi ad ascoltare questa riflessione di questa sera e niente ci vediamo nei prossimi giorni o magari anche nelle prossime sere grazie a presto un saluto e un abbraccio a tutti voi

Voglio vivere nel metaverso

Vivere la vita nel metaverso, la ricerca non si ferma, si procede spediti per dimostrare le teorie errate fin qui dichiarate da molti, i fan dello smart working schiavizzante dovrebbero ascoltare questo mio intervento, anarchia digitale ? No, solo il rispetto della felicità altrui !

L’importanza della formazione nella VRO

articolo scritto grazie al supporto di Assembly Sm2p iA. Oggi mi vorrei concentrare nel ragionare insieme a voi su un aspetto che troppo spesso magari viene un attimino lasciato in secondo ordine, che è il discorso molto importante della formazione per gli sviluppatori. E programmatori troppo spesso si lascia magari alla diciamo buona volontà delle persone, di imparare e studiare nuove tecnologie, nuovi linguaggi e quant’altro. Questo perché perché in effetti partecipare frequentare corsi di formazione a volte ha un costo, a volte le aziende lo considerano qualcosa di non necessario. E invece qui c’è secondo me, quello che può essere un po l’errore più grande che le realtà possono fare, ovvero io non aiuto il personale tecnico che lavora da me nel nel creare nell’apprendere delle nuove tecnologie o nell’aggiornarsi e lascio alla sua passione per il lavoro questo aspetto effettivamente potrei avere un problema anche all’interno di un reparto sviluppo. Perché perché posso avere dei colleghi estremamente appassionati che non guardano l’orario, che non guardano nulla e che quindi proseguono nello studiare qualsiasi cosa gli capita davanti. Ma posso avere anche dei colleghi che non sono poi così appassionati, fanno il loro lavoro, ma devono essere chiamati a confrontarsi con delle nuove tecnologie e rischierebbero di essere un pochettino o un freno all’interno dello sviluppo della struttura. Per quanto riguarda il posto web 3, questo che effettivamente andiamo a analizzare è un aspetto che riveste un’importanza fondamentale dal punto di vista dell’utilizzatore, è un elemento sostanziale e estremamente importante. Io parlo di un percorso di formazione per una tecnologia così di non ancora conosciuta, dal punto di vista generale, come quella della programmazione delle vere faccio. Un esempio banale peso M’imbatto in colleghi alcuni chiamarli colleghi è veramente un complimento enorme che mettono avanti al loro essere una finta convinzione di sapere tutto semplicemente perché sanno navigare il stanno utilizzare un browser e non comprendono purtroppo questo fa parte di molti altri aspetti professionali. Non comprendono in realtà quanto sia effettivamente importante il fatto di conoscere prima di poter commentare o giudicare un’attività. Ecco perché secondo me bisogna vedere attenzione quelle che sono le opportunità di formazione che ci troviamo a incontrare tutti i giorni. Se io apro una pagina internet, se apro un social network, sono inondato di corsi di metaverso, webtrek blockchain, tonnellate di opportunità di questa natura. Ma che cosa mi viene insegnato in questi corsi? Che cosa vado ad imparare? Cioè dove investo il mio denaro? Perché non tutti sono come oxitec che offre la formazione attraverso magellano, dove addirittura si dà al vitto, alloggio agli studenti. Molti giustamente hanno la necessità di sostenere le loro strutture perché sono delle realtà che hanno una prevalenza di base privata che effettivamente dev’essere sostenuta. E questo è corretto, ma da chi andare? Dovessimo fare una lista oggi dei centri di formazione che ci sentiamo di consigliare. In realtà purtroppo sono molto pochi. Anzi, in realtà ad oggi di conoscenza nostra ce ne sono solamente 2 con i quali si può intraprendere un percorso di formazione seria in questo tipo di tecnologia. E come faccio a distinguere questi percorsi di certificazione seri rispetto a percorsi di certificazione non estremamente funzionali a quello che può essere l’impegno che io vado a profondere dal punto di vista anche economico. E in realtà io devo vedere 1 i docenti che offrono la loro esperienza all’interno di quei percorsi di formazione quali certificazioni hanno se hanno esperienza reale in questo campo, se hanno dei titoli riconosciuti in questo campo o se sono degli improvvisati, magari persone che cavalcano l’onda del che sull’onda del momento, effettivamente si trovano un pochettino a non essere propriamente adatti per formare delle persone nell’utilizzo di applicazioni di webtrek. Purtroppo le persone e molti professionisti o pseudotali sono portati nel ragionare che è sufficiente visualizzare pochi tutorial per avere a disposizione le conoscenze per poter insegnare è sufficiente sapere utilizzare dei tool per poter insegnare a programmare ecco, nella realtà non è così. Perché? Perché in realtà quando vado a trasmettere a delle persone delle informazioni su una tecnologia come questa nella realtà devo dare delle informazioni che siano complete a 360 gradi. Non mi posso limitare a dare delle informazioni che siano banalmente informazioni didascaliche, ma devo saper prendere le persone e accompagnarle in un percorso di formazione. Il percorso di formazione non vuol dire che io insegno alle persone a disegnare un oggetto, quello vuol dire che io insegno le persone a disegnare un oggetto ma non li ho formati per il Web 3, cioè un percorso di formazione completo per un professionista che vuole intraprendere una carriera sotto questo punto di vista effettivamente passa attraverso 3 modalità diverse, 3 livelli diversi di approfondimento. Io posso frequentare un breve corso di abilitazione che con una manciata di ore intorno alle 24 ore totali di formazione, magari suddivise in più lezioni mi dà gli strumenti per poter accedere al mondo del Web 3 poi però voglio avere qualche strumento in più, qualche strumento in più che mi permette di fare qualche passaggio in più ecco questo strumento in più che mi permette di fare qualche passaggio in più nella realtà dei fatti è che può durare fino a 15 giorni continuativi di formazione e che quindi non è propriamente un percorso affrontabile da chiunque perché? Perché comunque devo aver maturato un percorso di abilitazione e devo avere un minimo di competenze, ma un minimo minimo di competenze che poi vengono sviluppate all’interno del percorso più lungo ma per diventare un operatore completo e quindi per essere certificato nel mio percorso e l’unica strada, quella è la formazione completa che dura 18 mesi ma dura tosi 8 ore al giorno quindi dal lunedì al venerdì, dove io apprendo nel dettaglio faccio addestramento eseguo una serie di attività che mi permettono di uscire da questo percorso certificato e sostanzialmente mediatamente pronto per il mondo del lavoro, che è un po quello che interessa a tutti quanti noi. Quindi dividerei diciamo questo questo modalità di formazione la dividerei secondo me, anche a seconda del soggetto che vi partecipa una fase di abilitazione. Quindi 4 ore di formazione la consiglierei a tutti quelli che vogliono approcciarsi con questo mondo. Diciamo che possiamo semplificarlo in questo modo. Se io volessi utilizzare per la prima volta nella mia vita un sistema per fare delle video chiamate, dovrei avere qualcuno che mi spiega come funziona. Ecco, questa è l’abilitazione all’utilizzo del mondo Web 3 e quindi all’utilizzo della Vr. Poi però vorrei diventare qualcuno che non solo sa utilizzare le video chiamate, ma le sa integrare con una serie di altri programmi di applicazioni che è in grado di costruire degli ambienti dedicati. Ecco questo il corso di certificazione di primo livello, quello che noi chiamiamo V a zero 1. Voglio diventare colui che scrive un programma per fare le video chiamate e non ho alternativa, devo percorrere tutta la strada che mi porta a costruire un sistema di questo genere. E quindi la strada dei 18 mesi è la strada minima all’interno della quale io posso sostanzialmente, entrare in contatto con questo tipo di realtà ed apprendere gli strumenti che mi permettono di poter accedere a questa a questa realtà. E che cosa mi sento di consigliare da questo punto di vista? Ben? In realtà io mi sento di consigliare di 1 verificare per bene la modalità con la quale la formazione vi viene somministrata. E adesso dirò una cosa che è un paradosso per chi fa un lavoro come il nostro, per imparare ad utilizzare applicazioni e saperle utilizzare, saperle lavorare ed elaborare, ho bisogno della presenza chiunque vi racconta che tutto si può fare online. In realtà vi sta dicendo che vi racconta qualche cosa, ma non vi permette di provare. Perché per provare lavoro, io devo avere anche delle attrezzature idonee per provarla e se mi voglio abilitare, ma devo anche comprendere poi come funziona e a un livello successivo. In realtà, se non ho per esempio, una gamma di device su cui fare le prove, come faccio a comprendere come realmente funziona? Come faccio a comprendere come realmente l’applicazione che sto andando a personalizzare? E nel mio piccolo anche a progettare, come sapere se sta funzionando nella maniera corretta, se ogni tipologia di device la visualizza nella maniera corretta. Ecco, quindi una parte importante di questo aspetto è data anche dalla formazione dei laboratori e dalla formazione dei centri che sono prontamente attrezzati da questo punto di vista. Quindi diciamo che un’analisi che noi dobbiamo assolutamente tendere a fare è anche questa. Cioè, vado in una struttura che è attrezzata, vado in una struttura che è certificata. Quindi ricapitolando la realtà dove vado a fare il mio corso di formazione è certificata. Quali sono i suoi docenti? Questi docenti sono titolati. E in ultimo ha le giuste attrezzature per poter somministrare quel tipo di formazione. Ecco, questi sono gli aspetti che secondo me sono alla base di una corretta analisi per affrontare un programma di formazione corretto vi lascerò nel nel link sotto questo video 2 centri che secondo noi hanno le modalità corrette di erogazione di questo tipo di struttura e servizio per quanto mi riguarda e per l’esperienza che ho avuto che ne ho visitati veramente diversi secondo me in questo momento a livello nazionale abbiamo solamente 2 realtà che possono dare questo tipo di aiuto e sono ovviamente che è questo centro che però somministra solo la formazione del programma Magellano di 18 mesi quindi non entra nel merito delle altre 2 modalità di formazione sicuramente la Gtech di Montecatini, che è una struttura che è nata per fare questo solo e unicamente a questo e poi per quanto riguarda tutto il mondo più specializzato verso Blockchain e quant’altro assolutamente una delle persone più titolate a livello europeo e che ovviamente ad oggi è forse in Italia una delle poche se non l’unica che ha un’esperienza tale per cui io mi sentirei tranquillo ad affrontare una formazione seduto di fronte alla sua scrivania sicuramente eraldo vaccargiu di evo digitale blockchain e lite che è una realtà che ormai pluriennale come come attività ma che è fatta da ricercatori quindi una realtà che è fatta da persone capaci persone veramente eccezionali dal punto di vista della competenza tecnica ma anche della parte umana ecco per oggi io vi ringrazio vi saluto e ci rivediamo alla prossima chiacchierata grazie e buona giornata a tutti quanti

Il laboratorio Olitec protagonista a Didacta

Si conclude oggi l’avventura, prima esperienza, del nostro laboratorio come partner tecnico selezionatod alla Fiera di Firenze e da Didacta Italia per la gestione dell’intero padiglio B1, il padiglione dedicato al metaverso. I ricercatori ed i componeti della sezione SOG hanno sostenuto 21 seminari permettendo ai relatori di poter far fruire di esperienze immersive ad …

Il laboratorio Olitec protagonista a Didacta Leggi altro »

La sicurezza del dato nell’HBA

Articolo realizzato grazie ad Assembly Sm2p Ai L’avatar biometrico è un algortimo di identificazione sicuro e performante che permette di mantenere al proprio interno i dati dei vari parametri biometrici e di renderli sicuri attraverso una crittografia AES 256 bit distribuita su 8 catene disgiunte. Oggi parleremo e cercheremo di risolvere quello che è un dubbio che ci è stato sollevato in diversi incontri che abbiamo fatto anche a livello scientifico. Parleremo del fatto che l’avatar Biometrico, il protocollo, sia di per sé un protocollo non duplicabile, e non, come direbbero gli esperti di cyber sicurezza, non craccabile, e perché non lo è. Ma anzitutto facciamo un rapido riassunto di che cosa è effettivamente l’avatar Biometrico o Human Biometric Avatar in realtà è la modalità di accesso attraverso la quale il soggetto entra nel mondo del web 3. E questa modalità di accesso avviene attraverso una serie di parametri biometrici che possiamo riassumere in questo che porto qui al mio fianco, ve lo rendo più visibile. E sono parametri che rendono identificabile in maniera univoca il soggetto. Quindi noi inseriamo questi parametri all’interno del dell’avatar biometrico, li acquisiamo attraverso ovviamente opportuni sistemi di acquisizione. Alcuni di questi parametri biometrici li possiamo acquisire, per esempio, attraverso il nostro telefono cellulare. Altri, invece richiedono seriamente l’intervento di attrezzature e macchinari specializzati in particolar modo per la mappatura del nostro genoma, ma per tutte le altre, per tutti gli altri parametri, in realtà. Noi abbiamo solo bisogno di utilizzare il nostro amabilissimo telefono cellulare che sempre ci accompagna. Il nostro smart phone che sempre ci accompagna e che oggi più che mai, è dotato di una quantità innumerevole di sensori estremamente potenti, soprattutto nelle ultime versioni diciamo più performanti degli apparecchi. Quindi avatar biometrico sostituisce quello che è l’account certifica le informazioni attraverso un blockchain e le va a crittografare tramite la Aes a 256 bit, che è una crittografia sostanzialmente considerata ad oggi inviolabile. Questo perché? Perché utilizza una chiave a 256 bit. Che cosa sono i Beat? Che cosa è la chiave di 6 Beat? Per evitare di raccontarvi questioni tecniche che potrebbero essere anche noiose. Da un certo punto di vista, mi limito solamente a darvi questo enunciato un Hecker. Dovrebbe provare alla 2. Cento, 50 seiesima combinazioni diverse per assicurarsi che sia inclusa quella giusta. Questo numero è astronomicamente grande, con un totale di 78 cifre. È esponenzialmente maggiore del numero di tutti gli atomi che sono osservabili nel nostro universo. E perché non si può craccare questa questo tipo di crittografia? Perché è effettivamente impossibile da decifrare. E ormai sono 15 anni che si tenta continuativamente di provare a decifrare la crittografia a S 256. Parliamo di usi civili, ovviamente, il vantaggio di collegare il nostro avatar biometrico con tutti questi parametri che abbiamo visto poco fa, che ci permettono di rendere unico l’individuo che viene rappresentato da lavater in questione. Quindi carico i miei dati all’interno dell’algoritmo che io tengo personalmente. Quindi non lo distribuisco a terzi. Nessuno ha questo algoritmo disponibile. Tengo questo all’interno del mio device e lo crittografo con l’algoritmo di crittografia Aes 256. Che banalmente mi dà una quantità di informazioni tale per cui sia impossibile andare ad aprire questa chiave, se non nella logica con cui l’algoritmo è stato scritto. Ovvero, mi presento alla porta dell’applicazione all’interno della quale io devo entrare. Mi identifico l’algoritmo, fa la ricognizione per capire se effettivamente sono io la persona che chiede di accedere in quella determinata applicazione. Verifica il set di tutti i parametri Biometrici che abbiamo visto fino a poco fa. …

La sicurezza del dato nell’HBA Leggi altro »

Ospedali nella VRO, sensori virtuali e nuove prospettive

Articolo scritto con il spporto di Assembly Sm2p iA oggi parleremo di ospedali, in particolar modo affronteremo due aspetti la virtualizzazione dell’ospedale completa per offrire dei servizi interni ed esterni alla struttura da parte del  paziente, ma anche degli i medici. E poi parleremo dei sensori virtualizzati, ovvero la possibilità di ricostruire un un ospedale virtualmente e avere la possibilità di potersi muovere al suo interno attraverso delle guide degli aiuti o delle informazioni che non ci obbligano a diventare gli archeologi ospedalieri, quindi a scoprire i corridoi dove portano, ma che ci aiutano attraverso il nostro telefono cellulare, delle nostre tasche. E un domani. Attraverso degli occhiali, in realtà aumentata che ci aiutano a muoverci dandoci dei segnali all’interno della struttura. Il mondo della sanità è sicuramente 1 dei mondi principali e più importanti attraverso i quali noi operiamo. Giornalmente? E ci dà la possibilità di valutare quelle che sono delle esigenze pratiche reali che le persone, se possono avere devono avere. Oggi difatti noi abbiamo moltissimi, moltissime perdite di tempo per quanto riguarda la nostra gestione della nostra sanità personale. E queste perdite di tempo si trasformano i malumori di servizi e quant’altro, quando invece magari il personale cerca in ogni modo di poter soddisfare quelle che sono le esigenze di ciascuno ecco. L’ospedale invero con i sensori virtualizzati può essere una risposta a questo. Perché? Perché ci permette di da una parte fruire di una gran parte di servizi senza doverci recare presso il centro ospedaliero. E dall’altra parte, invece, la possibilità di poter offrire al paziente delle esperienze intraospedaliere ed extraospedaliere che fino a ieri erano sostanzialmente impensabili da questo punto di vista. E allora ci facciamo aiutare da un po di grafica, perché in questi casi, se sempre può essere effettivamente molto utile per per valutare il da farsi. Che cosa che cosa ci può aiutare a fare diciamo il nostro ospedale nella vero? Be, in realtà ci può aiutare a fare molte cose, perché può essere un aiuto interno all’ospedale. E noi possiamo posizionare all’interno dell’ospedale una serie di sensori senza andare a posizionare fisicamente alcunché. Che cosa vuol dire? Vuol dire che se fino a ieri noi ragionavamo sul posizionamento di sensori fisici che magari potevano dialogare col blu tut del nostro telefono per dirci spostati di qui, spostati di là, muoviti di qui, muoviti di là. Oggi invece, all’interno dell’ospedale invero come questa simulazione all’interno dell’ospedale in vero? Io posso far parlare l’ospedale all’interno con l’ospedale all’esterno. Che cosa significa? Significa che io posso muovermi all’interno della struttura in maniera fisica o digitale. E lo posso fare senza muovermi da casa e avere tutti quei ritorni e servizi che potrebbero servirmi quando vado. Facciamo un esempio molto semplice. Io devo prenotare delle visite, degli esami e quant’altro. E questa prenotazione di visite, esami e quant’altro. Io la faccio magari attraverso l’ospedale. Quindi entro parlo con il coop dialogo con lui parlo con l’avatar dell’operatore, prenoto l’esame, faccio tutto questo percorso paga mio ticket in Italia, faccio tutto questo percorso che normalmente devo fare fisicamente, che d’impegni a moltissimo tempo e diciamo questo è solamente una parte della mia vita di rapporto con un ospedale. Quando entro nel meccanismo d’uso dei servizi dell’ospedale, è chiaro che dall’altra parte io che ho posso avere all’interno dell’ospedale degli aiuti con dei pannelli visuali che mi permettono di poter visualizzare l’ospedale in una maniera completamente differente rispetto a quella che sono abituato oggi a vedere, ovvero con degli aiuti digitali. E questi aiuti digitali possono essere il mio cellulare che attraverso delle funzionalità analoghe a quelle di un Google Maps, mi permette di orientarmi all’interno del del Centro Ospedaliero e mi permette di orientarmi all’interno del Centro Ospedaliero anche attraverso dei segnali grafici che possono comparire sul mio apparecchio. Questa sperimentazione che noi stiamo portando avanti da tempo dei nostri protocolli ospedalieri che sono pubblicati sul sito che trovate sopra in un White Paper, è una sperimentazione che abbiamo iniziato da lontano. L’abbiamo iniziata con dei partner americani esperti nel settore sanitario che hanno appoggiato lo sviluppo di una serie di applicazioni sui nostri protocolli. Qual è il vantaggio che si sta ottenendo in questa sperimentazione? Be, il vantaggio sostanzialmente che il paziente è molto più autonomo nella gestione della sua sanità, sia quella ospedaliera. Come possiamo vedere da questa banale infografica, abbiamo una marea di informazioni che il paziente può ottenere semplicemente muovendosi all’interno dell’ospedale. Ma sia dell’ospedale reale. Ma le stesse informazioni le trova anche all’interno dell’ospedale virtualizzato. Quindi indosso il mio caschetto da casa, passeggio nel mio ospedale, vado a vedere le visite quando sono libere, parlo con l’operatore, magari faccio un preconsulto con un operatore di filtro che mi aiuta in casi particolari, ad orientarmi meglio e magari faccio anche un incontro con il medico. Abbiamo visto prima, abbiamo visto anche in tante altre sperimentazioni fatte nel mondo della sanità da parte del nostro laboratorio. Magari mi porto nei confronti del medico a avere un pre incontro, un incontro preparatorio che magari può migliorare l’attività del medico e migliorare anche la mia qualità di fruizione del servizio sanitario. E da qui nasce tutta l’esigenza della del trasferimento delle informazioni all’interno della vero. Quindi immaginiamo di camminare in un ospedale digitale, indossiamo il nostro visore e ci ritroviamo anche all’interno dei reparti di questo ospedale. E quindi non diventa solo 1 strumento di aiuto al paziente che dall’esterno arriva all’interno, ma attraverso i protocolli sanitari che sempre sono pubblicati e sono visibili. Io posso permettere l’input e l’output di informazioni. Per esempio, a macchinari abbiamo visto un carrello automatizzato, ma possono esserci molte altre informazioni che possono essere condivise all’interno del Vr e all’interno dell’area. Possono essere visionate anche da altri professionisti che magari in quel momento devono partecipare in quel determinato momento di verifica. Quindi apriamo la possibilità di estendere la sanità a 360 gradi, senza limiti territoriali, e diamo dall’altra parte la possibilità alle persone di poter vivere in maniera autonoma, in maniera diretta anche la gestione della loro parte ospedaliera. Quindi l’innovazione nel mondo della sanità è un’innovazione importante che ci porta a diciamo ottenere dei risultati effettivamente importanti che aiuteranno il paziente in futuro a migliorare la qualità della fruizione dei servizi sanitari e a migliorare anche quella che è la reale percezione dell’impegno che i sanitari tutti i giorni profondono nelle loro attività con tanto passione. Io vi ringrazio vi rimando alla prossima puntata ci sentiremo durante la fiera Didacta.

people sitting on green lawn grass while doing hands up at daytime

Insegnare storia nella VRO

Articolo scritto con modalità iA Assembly Sm2p Per quanto riguarda la chiacchierata di oggi, in realtà la improntiamo su un argomento che è uscito da un corso di formazione che noi stiamo tenendo a dei docenti, docenti di scuola professionale, una atina di docenti di 36 istituti che stanno partecipando a queste lezioni che noi stiamo tenendo relativamente all’introduzione del della Vr, all’interno dei percorsi di studio di questi istituti professionali ed in particolar modo oggi vorrei soffermarmi sulla capacità della Vr di poter replicare degli ambienti anche storici per permettere ai ragazzi di entrare in contatto con una realtà che ovviamente fino ad oggi, solamente tramite i libri posso possono studiare e comprendere, ma non hanno mai potuto viverla ecco e in maniera magari più simpatica. Vediamo questo video che non parla di qualche sa di storia e di noioso, ma parla di qualche cosa di divertente che sono i Beatles e quindi la loro la loro vita e questa riproduzione che noi stiamo vedendo è la riproduzione che è in fase di lavorazione per un documentario che verrà girato su i Beatles. Tutto completamente sviluppato all’interno del metaverso della la capacità di apprendimento dei ragazzi all’interno di una situazione di questo genere, è sicuramente moltiplicata rispetto alla normalità, non perché sia più semplice comprendere il passato in in una realtà di questo che sui libri anzi, i libri non non vengono mai sostituiti in funzione della vero, ma perché in realtà, qual è il punto? Il punto importante? Il punto importante è che i ragazzi possono entrare all’interno della storia e viverla avendone un diretta. Quindi se io posso entrare all’interno di quello che era il Pulmino dove i Beatles si muovevano per le per i loro concerti, è ovvio che ne ho una visione, una impressione completamente diversa rispetto al fatto di aver visto un documentario o un film. Se posso camminare su ebbhead sulle strisce da dove hanno camminato loro, è ovvio che ciò che mi rimarrà impresso è completamente diverso rispetto a quello che posso vedere attraverso un documentario o attraverso la lettura di un libro, di una storia. L’immersività, quindi è qualche cosa che la fa da padrona anche da questo punto di vista che ci di poter trasmettere una quantità di informazioni importanti e avere la certezza che queste informazioni vengano estremamente recepite dall’utilizzatore finale e vengano comprese con la comprensione di una simile realtà. Qui dobbiamo avere il timore che la trasmigrazione della formazione all’interno di ambienti di questa natura diventi un sostitutivo della formazione tradizionale. Questo assolutamente no, non avverrà mai perché comunque il contatto, il rapporto, l’occhio del professore sull’alunno è necessario fondamentale e non esiste alcuna intelligenza artificiale al mondo oggi conosciuta che sia in grado di poterlo fare o di poterlo sostituire. Quindi la formazione fatta con questa modalità ci permette sostanzialmente di poter lasciare ai ragazzi un punto di vista completamente differente. Ma è soprattutto più che un punto di vista anche una opportunità di entrare nel merito di qualche cosa che nella realtà difficilmente loro potrebbero avere l’opportunità di vedere. E questo è un aspetto che secondo noi è estremamente importante perché ci permette di offrire 1 scenario completamente diverso e magari anche a quei ragazzi un po’ meno entusiasti della scuola, permettere a loro di poter entrare in una modalità immersiva all’interno di una realtà e poterla vedere, vivere magari nasce un’emozione fino a quel momento era sopita, perché studiare la storia su un libro ha un significato vivere la storia nella realtà a un altro significato. E quindi magari studiando questo museo delle Auto Storiche in provincia di Brescia magari io ho la possibilità di innamorarmi delle autostoriche, perché perché posso camminare nel castello, posso vedere e sedermi dentro ognuna di queste auto, cosa che normalmente sia in un museo sia in un documentario che in un libro seppur molto ben illustrato o in un video o in un sito internet, cosa che io effettivamente non posso fare da questo punto di vista. Quindi ecco che nasce questo vantaggio che la realtà ha rispetto a altre tipologie di supporti ripeto, non è un sostitutivo della realtà, ma può permettere, per esempio, una fruizione di contenuti in maniera completamente differente per permettere anche ai ragazzi di poter magari frequentare dei luoghi che difficilmente per il è possibile raggiungere facciamo un esempio banale vogliamo andare a visitare veramente questo castello, però magari rispetto a Roma dista 700 chilometri e quindi anche il banale costo del viaggio diventa comunque impegnativo. Non posso ogni giorno visitare un luogo diverso, non posso in realtà posso però con l’ausilio della tecnologia della vero posso in realtà visitare serenamente tranquillamente un luogo diverso per ogni per ogni giorno della settimana e quindi offro una opportunità ai miei studenti che fino a pochi anni fa era sostanzialmente impensabile sotto questo punto di vista. E quindi la la cura e lo sviluppo dell’applicazione prende chiaramente un peso completamente differente. Perché perché lo sviluppatore a questo punto è il l’editore del libro, quindi è il responsabile della particolarità con la quale vengono reale realizzati in particolar modo per quanto riguarda oggetti storici e oggetti copiati da reali famosi tuin di digital gemelli Digitali è chiaro che ha una responsabilità estrema perché perché ovviamente permette ai giovani di poter capire e comprendere una realtà così come viene ricreata dallo sviluppatore. Diciamo che lo sviluppatore e voi sapete che è un percorso importante ed impegnativo. Ha una peculiarità di professionale che non si limita solo alla programmazione, ma si muove a 360 gradi nell’ambito della della progettazione della modellazione tridimensionale della programmazione fine a se stessa. E da questo punto di vista ha in sé una responsabilità enorme, perché perché anche scenograficamente ha diciamo la responsabilità di posizionare nella maniera corretta le creazioni, gli oggetti e quant’altro. Noi se questa Alfaromeo l’avessimo disegnata differente dal reale effettivamente avremmo fatto più un danno che un beneficio a chi va a visionarla, a vederle, quant’altro e questa stessa storia vale anche per altri oggetti. Quindi se vogliamo rappresentare la storia, la storia va rappresentata nella sua realtà, magari cruda quindi dobbiamo avere il coraggio di renderci partecipi di ciò che andiamo a distribuire come contenuto e quindi il particolare raccolto diventa il particolare che viene appreso. Cosa significa? Che ciò che io vado a creare ciò che io vado a riprodurre ciò che io vado a lid arizza overo a scansionare diventa ciò che lo studente vede e quindi entro nelle catacombe del castello e devo dare la realtà della catacomba del castello così come si com’è nella realtà a questo punto effettivamente miglioro di molto la capacità dello studente di poter entrare in ambienti diversi un giorno 1 dall’altro e di avere la possibilità di conoscerli, di frequentarli, di viverli e di analizzare anche liberamente il dettaglio, il piccolo particolare perché se io mi muovo in un ambiente come questo, nella realtà avrò una guida bravissima che mi dirà fermo lí. Fermo là, non ti pare? Muovere qui, non ti muovere là. Se invece io mi muovo in un ambiente liberamente, allora io potrò, per esempio, scendere nella cripta senza chiedere nulla a nessuno e andare a visitarmi, a vedermi e a leggere ogni singola iscrizione che è stata fatta sui muri di questa cripta. Quindi cambia completamente la l’approccio a cambia completamente il punto di vista dello studente nei confronti della storia. Ecco, questo è una modalità con la quale noi possiamo entrare in contatto con con ciò che è stato e che ci permette sostanzialmente di poter vivere e conoscere ed imparare soprattutto una realtà che e magari sui libri diventa per qualcuno piú noiosa da studiare. È chiaro che ripeto il connubio libri e in realtà immersiva, va di paripasso e quindi ciò che io vivo nella realtà immersiva devo ritrovarlo nel libro e viceversa. Grazie e vi auguro una buona buona giornata.

apps business cellphone cellular telephone

Ci siamo, anche i social piegano la testa davanti al Web3

Il cambio era nell’aria. Mark Zuckerberg non aveva nascosto l’idea di implementare i prodotti Meta, ossia Facebook e Instagram, con miglioramenti di privacy, verifica degli account e sicurezza. Il famoso badge blu, che a oggi è in possesso solo di profili verificati attraverso procedure a volte anche un po’ farraginose, presto sarà a pagamento. Ad annunciarlo è stato Zuckerberg …

Ci siamo, anche i social piegano la testa davanti al Web3 Leggi altro »