Nel 2030 i ciechi potranno vedere?

Sembra qualcosa di fantascientifico se lo pensiamo in questo momento però nei laboratori che stanno facendo ricerca in bioinformatica in realtà immersiva questo titolo non è poi così lontano dal divenire un dispositivo.

Difatti da tempo nei nostri laboratori stiamo lavorando ad una serie di dispositivi integrati con il nostro sistema di riconoscimento ad immagini, protocolli di bioinformatica, e realtà immersiva.

Solo pochi giorni fa il ministero per le disabilità ha inserito all’interno dell’ultima norma emanata per la prima volta l’obbligatorietà d’uso di alcuni protocolli specifici tra i quali figurano il nostro Avatar biometrico e la famiglia dei dispositivi opm, protocolli aperti Resi disponibili per lo sviluppo di applicazioni di supporto al mondo della disabilità.

Ma tornando all’argomento principale quello che il laboratorio della fondazione olitech guidati da Massimiliano Nicolini anno sviluppato a livello di progettazione è qualcosa che va ben oltre la fantasia della fantascienza, è qualcosa che integra diverse tecnologie in modalità invasiva e non invasiva.

Anzitutto veniamo ad una spiegazione generale di cosa questo dispositivo che prende il nome di Lucy o pm è in grado di fare; nella sua versione non invasiva ovvero non collegata direttamente al cervello del soggetto ipovedente il dispositivo è in grado di leggere l’ambiente circostante alla persona e tramite un auricolare senza fili invisibile posizionato nell’orecchio del soggetto descrivere fino a una distanza di 25 metri tutto ciò che c’è all’interno di un ambiente o nell’area circostante alla persona, quindi indicare se ci sono oggetti in movimento, persone che si stanno muovendo, persone in lontananza avendo anche la capacità di identificare se quella persona in lontananza è una persona che è già presente nei database dei volti personalizzati che la persona che sta portando il dispositivo ha acquisito, una sorta di memoria fotografica digitale delle persone che conosciamo e così ci può avvisare che poco distante da noi c’è una persona che noi conosciamo; è in grado anche di leggere le temperature quindi se mi sto avvicinando ad una superficie calda o fredda Mi può indicare quanti gradi Mi può indicare se ci sono dei cambiamenti di livello del terreno o degli abbassamenti del soffitto, insomma è in tutto e per tutto un vero e proprio occhio bionico che nella versione non invasiva mi aiuta dandomi indicazioni molto chiare su tutto ciò che mi circonda, ma può fare molto di più.

Se invece parliamo di una seconda versione che viene integrata all’interno del cervello del soggetto andiamo qui in un campo molto più complesso dove l’opm Lucy acquisisce sì l’informazione ma addirittura attraverso alcuni sensori di tipo leader è in grado di visualizzare a livello di immagine intuitiva cerebrale l’ambiente circostante per avere un’idea una sorta di visione un po’ come quella romanzata nel fumetto Marvel Daredevil, dove il soggetto vede i contorni ovviamente in maniera monocromatica, e ricostruisce anche i movimenti e i volti percependoli e quindi iniziando a vivere in una maniera completamente diversa la propria condizione.

È chiaro che in questo breve articolo non è possibile elencare tutte le caratteristiche del dispositivo, caratteristiche che saranno inserite all’interno di una apposita sezione del sito con il consueto White paper che pubblica in toto la ricerca, i risultati, e la prestazione.

Abbiamo a disposizione degli strumenti oggi che ci permettono di poter fare veramente del bene alle persone e quindi dobbiamo necessariamente usarli e sfruttarli al meglio e nelle migliori condizioni per il bene comune, queste le parole di Massimiliano Nicolini a conclusione del suo intervento alla presidenza del Consiglio dei ministri di mercoledì 17 aprile 2024.

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