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Il laboratorio Olitec protagonista a Didacta

Si conclude oggi l’avventura, prima esperienza, del nostro laboratorio come partner tecnico selezionatod alla Fiera di Firenze e da Didacta Italia per la gestione dell’intero padiglio B1, il padiglione dedicato al metaverso. I ricercatori ed i componeti della sezione SOG hanno sostenuto 21 seminari permettendo ai relatori di poter far fruire di esperienze immersive ad …

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La sicurezza del dato nell’HBA

Articolo realizzato grazie ad Assembly Sm2p Ai L’avatar biometrico è un algortimo di identificazione sicuro e performante che permette di mantenere al proprio interno i dati dei vari parametri biometrici e di renderli sicuri attraverso una crittografia AES 256 bit distribuita su 8 catene disgiunte. Oggi parleremo e cercheremo di risolvere quello che è un dubbio che ci è stato sollevato in diversi incontri che abbiamo fatto anche a livello scientifico. Parleremo del fatto che l’avatar Biometrico, il protocollo, sia di per sé un protocollo non duplicabile, e non, come direbbero gli esperti di cyber sicurezza, non craccabile, e perché non lo è. Ma anzitutto facciamo un rapido riassunto di che cosa è effettivamente l’avatar Biometrico o Human Biometric Avatar in realtà è la modalità di accesso attraverso la quale il soggetto entra nel mondo del web 3. E questa modalità di accesso avviene attraverso una serie di parametri biometrici che possiamo riassumere in questo che porto qui al mio fianco, ve lo rendo più visibile. E sono parametri che rendono identificabile in maniera univoca il soggetto. Quindi noi inseriamo questi parametri all’interno del dell’avatar biometrico, li acquisiamo attraverso ovviamente opportuni sistemi di acquisizione. Alcuni di questi parametri biometrici li possiamo acquisire, per esempio, attraverso il nostro telefono cellulare. Altri, invece richiedono seriamente l’intervento di attrezzature e macchinari specializzati in particolar modo per la mappatura del nostro genoma, ma per tutte le altre, per tutti gli altri parametri, in realtà. Noi abbiamo solo bisogno di utilizzare il nostro amabilissimo telefono cellulare che sempre ci accompagna. Il nostro smart phone che sempre ci accompagna e che oggi più che mai, è dotato di una quantità innumerevole di sensori estremamente potenti, soprattutto nelle ultime versioni diciamo più performanti degli apparecchi. Quindi avatar biometrico sostituisce quello che è l’account certifica le informazioni attraverso un blockchain e le va a crittografare tramite la Aes a 256 bit, che è una crittografia sostanzialmente considerata ad oggi inviolabile. Questo perché? Perché utilizza una chiave a 256 bit. Che cosa sono i Beat? Che cosa è la chiave di 6 Beat? Per evitare di raccontarvi questioni tecniche che potrebbero essere anche noiose. Da un certo punto di vista, mi limito solamente a darvi questo enunciato un Hecker. Dovrebbe provare alla 2. Cento, 50 seiesima combinazioni diverse per assicurarsi che sia inclusa quella giusta. Questo numero è astronomicamente grande, con un totale di 78 cifre. È esponenzialmente maggiore del numero di tutti gli atomi che sono osservabili nel nostro universo. E perché non si può craccare questa questo tipo di crittografia? Perché è effettivamente impossibile da decifrare. E ormai sono 15 anni che si tenta continuativamente di provare a decifrare la crittografia a S 256. Parliamo di usi civili, ovviamente, il vantaggio di collegare il nostro avatar biometrico con tutti questi parametri che abbiamo visto poco fa, che ci permettono di rendere unico l’individuo che viene rappresentato da lavater in questione. Quindi carico i miei dati all’interno dell’algoritmo che io tengo personalmente. Quindi non lo distribuisco a terzi. Nessuno ha questo algoritmo disponibile. Tengo questo all’interno del mio device e lo crittografo con l’algoritmo di crittografia Aes 256. Che banalmente mi dà una quantità di informazioni tale per cui sia impossibile andare ad aprire questa chiave, se non nella logica con cui l’algoritmo è stato scritto. Ovvero, mi presento alla porta dell’applicazione all’interno della quale io devo entrare. Mi identifico l’algoritmo, fa la ricognizione per capire se effettivamente sono io la persona che chiede di accedere in quella determinata applicazione. Verifica il set di tutti i parametri Biometrici che abbiamo visto fino a poco fa. …

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Ospedali nella VRO, sensori virtuali e nuove prospettive

Articolo scritto con il spporto di Assembly Sm2p iA oggi parleremo di ospedali, in particolar modo affronteremo due aspetti la virtualizzazione dell’ospedale completa per offrire dei servizi interni ed esterni alla struttura da parte del  paziente, ma anche degli i medici. E poi parleremo dei sensori virtualizzati, ovvero la possibilità di ricostruire un un ospedale virtualmente e avere la possibilità di potersi muovere al suo interno attraverso delle guide degli aiuti o delle informazioni che non ci obbligano a diventare gli archeologi ospedalieri, quindi a scoprire i corridoi dove portano, ma che ci aiutano attraverso il nostro telefono cellulare, delle nostre tasche. E un domani. Attraverso degli occhiali, in realtà aumentata che ci aiutano a muoverci dandoci dei segnali all’interno della struttura. Il mondo della sanità è sicuramente 1 dei mondi principali e più importanti attraverso i quali noi operiamo. Giornalmente? E ci dà la possibilità di valutare quelle che sono delle esigenze pratiche reali che le persone, se possono avere devono avere. Oggi difatti noi abbiamo moltissimi, moltissime perdite di tempo per quanto riguarda la nostra gestione della nostra sanità personale. E queste perdite di tempo si trasformano i malumori di servizi e quant’altro, quando invece magari il personale cerca in ogni modo di poter soddisfare quelle che sono le esigenze di ciascuno ecco. L’ospedale invero con i sensori virtualizzati può essere una risposta a questo. Perché? Perché ci permette di da una parte fruire di una gran parte di servizi senza doverci recare presso il centro ospedaliero. E dall’altra parte, invece, la possibilità di poter offrire al paziente delle esperienze intraospedaliere ed extraospedaliere che fino a ieri erano sostanzialmente impensabili da questo punto di vista. E allora ci facciamo aiutare da un po di grafica, perché in questi casi, se sempre può essere effettivamente molto utile per per valutare il da farsi. Che cosa che cosa ci può aiutare a fare diciamo il nostro ospedale nella vero? Be, in realtà ci può aiutare a fare molte cose, perché può essere un aiuto interno all’ospedale. E noi possiamo posizionare all’interno dell’ospedale una serie di sensori senza andare a posizionare fisicamente alcunché. Che cosa vuol dire? Vuol dire che se fino a ieri noi ragionavamo sul posizionamento di sensori fisici che magari potevano dialogare col blu tut del nostro telefono per dirci spostati di qui, spostati di là, muoviti di qui, muoviti di là. Oggi invece, all’interno dell’ospedale invero come questa simulazione all’interno dell’ospedale in vero? Io posso far parlare l’ospedale all’interno con l’ospedale all’esterno. Che cosa significa? Significa che io posso muovermi all’interno della struttura in maniera fisica o digitale. E lo posso fare senza muovermi da casa e avere tutti quei ritorni e servizi che potrebbero servirmi quando vado. Facciamo un esempio molto semplice. Io devo prenotare delle visite, degli esami e quant’altro. E questa prenotazione di visite, esami e quant’altro. Io la faccio magari attraverso l’ospedale. Quindi entro parlo con il coop dialogo con lui parlo con l’avatar dell’operatore, prenoto l’esame, faccio tutto questo percorso paga mio ticket in Italia, faccio tutto questo percorso che normalmente devo fare fisicamente, che d’impegni a moltissimo tempo e diciamo questo è solamente una parte della mia vita di rapporto con un ospedale. Quando entro nel meccanismo d’uso dei servizi dell’ospedale, è chiaro che dall’altra parte io che ho posso avere all’interno dell’ospedale degli aiuti con dei pannelli visuali che mi permettono di poter visualizzare l’ospedale in una maniera completamente differente rispetto a quella che sono abituato oggi a vedere, ovvero con degli aiuti digitali. E questi aiuti digitali possono essere il mio cellulare che attraverso delle funzionalità analoghe a quelle di un Google Maps, mi permette di orientarmi all’interno del del Centro Ospedaliero e mi permette di orientarmi all’interno del Centro Ospedaliero anche attraverso dei segnali grafici che possono comparire sul mio apparecchio. Questa sperimentazione che noi stiamo portando avanti da tempo dei nostri protocolli ospedalieri che sono pubblicati sul sito che trovate sopra in un White Paper, è una sperimentazione che abbiamo iniziato da lontano. L’abbiamo iniziata con dei partner americani esperti nel settore sanitario che hanno appoggiato lo sviluppo di una serie di applicazioni sui nostri protocolli. Qual è il vantaggio che si sta ottenendo in questa sperimentazione? Be, il vantaggio sostanzialmente che il paziente è molto più autonomo nella gestione della sua sanità, sia quella ospedaliera. Come possiamo vedere da questa banale infografica, abbiamo una marea di informazioni che il paziente può ottenere semplicemente muovendosi all’interno dell’ospedale. Ma sia dell’ospedale reale. Ma le stesse informazioni le trova anche all’interno dell’ospedale virtualizzato. Quindi indosso il mio caschetto da casa, passeggio nel mio ospedale, vado a vedere le visite quando sono libere, parlo con l’operatore, magari faccio un preconsulto con un operatore di filtro che mi aiuta in casi particolari, ad orientarmi meglio e magari faccio anche un incontro con il medico. Abbiamo visto prima, abbiamo visto anche in tante altre sperimentazioni fatte nel mondo della sanità da parte del nostro laboratorio. Magari mi porto nei confronti del medico a avere un pre incontro, un incontro preparatorio che magari può migliorare l’attività del medico e migliorare anche la mia qualità di fruizione del servizio sanitario. E da qui nasce tutta l’esigenza della del trasferimento delle informazioni all’interno della vero. Quindi immaginiamo di camminare in un ospedale digitale, indossiamo il nostro visore e ci ritroviamo anche all’interno dei reparti di questo ospedale. E quindi non diventa solo 1 strumento di aiuto al paziente che dall’esterno arriva all’interno, ma attraverso i protocolli sanitari che sempre sono pubblicati e sono visibili. Io posso permettere l’input e l’output di informazioni. Per esempio, a macchinari abbiamo visto un carrello automatizzato, ma possono esserci molte altre informazioni che possono essere condivise all’interno del Vr e all’interno dell’area. Possono essere visionate anche da altri professionisti che magari in quel momento devono partecipare in quel determinato momento di verifica. Quindi apriamo la possibilità di estendere la sanità a 360 gradi, senza limiti territoriali, e diamo dall’altra parte la possibilità alle persone di poter vivere in maniera autonoma, in maniera diretta anche la gestione della loro parte ospedaliera. Quindi l’innovazione nel mondo della sanità è un’innovazione importante che ci porta a diciamo ottenere dei risultati effettivamente importanti che aiuteranno il paziente in futuro a migliorare la qualità della fruizione dei servizi sanitari e a migliorare anche quella che è la reale percezione dell’impegno che i sanitari tutti i giorni profondono nelle loro attività con tanto passione. Io vi ringrazio vi rimando alla prossima puntata ci sentiremo durante la fiera Didacta.

people sitting on green lawn grass while doing hands up at daytime

Insegnare storia nella VRO

Articolo scritto con modalità iA Assembly Sm2p Per quanto riguarda la chiacchierata di oggi, in realtà la improntiamo su un argomento che è uscito da un corso di formazione che noi stiamo tenendo a dei docenti, docenti di scuola professionale, una atina di docenti di 36 istituti che stanno partecipando a queste lezioni che noi stiamo tenendo relativamente all’introduzione del della Vr, all’interno dei percorsi di studio di questi istituti professionali ed in particolar modo oggi vorrei soffermarmi sulla capacità della Vr di poter replicare degli ambienti anche storici per permettere ai ragazzi di entrare in contatto con una realtà che ovviamente fino ad oggi, solamente tramite i libri posso possono studiare e comprendere, ma non hanno mai potuto viverla ecco e in maniera magari più simpatica. Vediamo questo video che non parla di qualche sa di storia e di noioso, ma parla di qualche cosa di divertente che sono i Beatles e quindi la loro la loro vita e questa riproduzione che noi stiamo vedendo è la riproduzione che è in fase di lavorazione per un documentario che verrà girato su i Beatles. Tutto completamente sviluppato all’interno del metaverso della la capacità di apprendimento dei ragazzi all’interno di una situazione di questo genere, è sicuramente moltiplicata rispetto alla normalità, non perché sia più semplice comprendere il passato in in una realtà di questo che sui libri anzi, i libri non non vengono mai sostituiti in funzione della vero, ma perché in realtà, qual è il punto? Il punto importante? Il punto importante è che i ragazzi possono entrare all’interno della storia e viverla avendone un diretta. Quindi se io posso entrare all’interno di quello che era il Pulmino dove i Beatles si muovevano per le per i loro concerti, è ovvio che ne ho una visione, una impressione completamente diversa rispetto al fatto di aver visto un documentario o un film. Se posso camminare su ebbhead sulle strisce da dove hanno camminato loro, è ovvio che ciò che mi rimarrà impresso è completamente diverso rispetto a quello che posso vedere attraverso un documentario o attraverso la lettura di un libro, di una storia. L’immersività, quindi è qualche cosa che la fa da padrona anche da questo punto di vista che ci di poter trasmettere una quantità di informazioni importanti e avere la certezza che queste informazioni vengano estremamente recepite dall’utilizzatore finale e vengano comprese con la comprensione di una simile realtà. Qui dobbiamo avere il timore che la trasmigrazione della formazione all’interno di ambienti di questa natura diventi un sostitutivo della formazione tradizionale. Questo assolutamente no, non avverrà mai perché comunque il contatto, il rapporto, l’occhio del professore sull’alunno è necessario fondamentale e non esiste alcuna intelligenza artificiale al mondo oggi conosciuta che sia in grado di poterlo fare o di poterlo sostituire. Quindi la formazione fatta con questa modalità ci permette sostanzialmente di poter lasciare ai ragazzi un punto di vista completamente differente. Ma è soprattutto più che un punto di vista anche una opportunità di entrare nel merito di qualche cosa che nella realtà difficilmente loro potrebbero avere l’opportunità di vedere. E questo è un aspetto che secondo noi è estremamente importante perché ci permette di offrire 1 scenario completamente diverso e magari anche a quei ragazzi un po’ meno entusiasti della scuola, permettere a loro di poter entrare in una modalità immersiva all’interno di una realtà e poterla vedere, vivere magari nasce un’emozione fino a quel momento era sopita, perché studiare la storia su un libro ha un significato vivere la storia nella realtà a un altro significato. E quindi magari studiando questo museo delle Auto Storiche in provincia di Brescia magari io ho la possibilità di innamorarmi delle autostoriche, perché perché posso camminare nel castello, posso vedere e sedermi dentro ognuna di queste auto, cosa che normalmente sia in un museo sia in un documentario che in un libro seppur molto ben illustrato o in un video o in un sito internet, cosa che io effettivamente non posso fare da questo punto di vista. Quindi ecco che nasce questo vantaggio che la realtà ha rispetto a altre tipologie di supporti ripeto, non è un sostitutivo della realtà, ma può permettere, per esempio, una fruizione di contenuti in maniera completamente differente per permettere anche ai ragazzi di poter magari frequentare dei luoghi che difficilmente per il è possibile raggiungere facciamo un esempio banale vogliamo andare a visitare veramente questo castello, però magari rispetto a Roma dista 700 chilometri e quindi anche il banale costo del viaggio diventa comunque impegnativo. Non posso ogni giorno visitare un luogo diverso, non posso in realtà posso però con l’ausilio della tecnologia della vero posso in realtà visitare serenamente tranquillamente un luogo diverso per ogni per ogni giorno della settimana e quindi offro una opportunità ai miei studenti che fino a pochi anni fa era sostanzialmente impensabile sotto questo punto di vista. E quindi la la cura e lo sviluppo dell’applicazione prende chiaramente un peso completamente differente. Perché perché lo sviluppatore a questo punto è il l’editore del libro, quindi è il responsabile della particolarità con la quale vengono reale realizzati in particolar modo per quanto riguarda oggetti storici e oggetti copiati da reali famosi tuin di digital gemelli Digitali è chiaro che ha una responsabilità estrema perché perché ovviamente permette ai giovani di poter capire e comprendere una realtà così come viene ricreata dallo sviluppatore. Diciamo che lo sviluppatore e voi sapete che è un percorso importante ed impegnativo. Ha una peculiarità di professionale che non si limita solo alla programmazione, ma si muove a 360 gradi nell’ambito della della progettazione della modellazione tridimensionale della programmazione fine a se stessa. E da questo punto di vista ha in sé una responsabilità enorme, perché perché anche scenograficamente ha diciamo la responsabilità di posizionare nella maniera corretta le creazioni, gli oggetti e quant’altro. Noi se questa Alfaromeo l’avessimo disegnata differente dal reale effettivamente avremmo fatto più un danno che un beneficio a chi va a visionarla, a vederle, quant’altro e questa stessa storia vale anche per altri oggetti. Quindi se vogliamo rappresentare la storia, la storia va rappresentata nella sua realtà, magari cruda quindi dobbiamo avere il coraggio di renderci partecipi di ciò che andiamo a distribuire come contenuto e quindi il particolare raccolto diventa il particolare che viene appreso. Cosa significa? Che ciò che io vado a creare ciò che io vado a riprodurre ciò che io vado a lid arizza overo a scansionare diventa ciò che lo studente vede e quindi entro nelle catacombe del castello e devo dare la realtà della catacomba del castello così come si com’è nella realtà a questo punto effettivamente miglioro di molto la capacità dello studente di poter entrare in ambienti diversi un giorno 1 dall’altro e di avere la possibilità di conoscerli, di frequentarli, di viverli e di analizzare anche liberamente il dettaglio, il piccolo particolare perché se io mi muovo in un ambiente come questo, nella realtà avrò una guida bravissima che mi dirà fermo lí. Fermo là, non ti pare? Muovere qui, non ti muovere là. Se invece io mi muovo in un ambiente liberamente, allora io potrò, per esempio, scendere nella cripta senza chiedere nulla a nessuno e andare a visitarmi, a vedermi e a leggere ogni singola iscrizione che è stata fatta sui muri di questa cripta. Quindi cambia completamente la l’approccio a cambia completamente il punto di vista dello studente nei confronti della storia. Ecco, questo è una modalità con la quale noi possiamo entrare in contatto con con ciò che è stato e che ci permette sostanzialmente di poter vivere e conoscere ed imparare soprattutto una realtà che e magari sui libri diventa per qualcuno piú noiosa da studiare. È chiaro che ripeto il connubio libri e in realtà immersiva, va di paripasso e quindi ciò che io vivo nella realtà immersiva devo ritrovarlo nel libro e viceversa. Grazie e vi auguro una buona buona giornata.

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Ci siamo, anche i social piegano la testa davanti al Web3

Il cambio era nell’aria. Mark Zuckerberg non aveva nascosto l’idea di implementare i prodotti Meta, ossia Facebook e Instagram, con miglioramenti di privacy, verifica degli account e sicurezza. Il famoso badge blu, che a oggi è in possesso solo di profili verificati attraverso procedure a volte anche un po’ farraginose, presto sarà a pagamento. Ad annunciarlo è stato Zuckerberg …

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Esperienza nel settore immobiliare

Articolo prodotto dal video Evolimi tramite iA Assembly Sm2p Allora, oggi parliamo di quello che è l’esperienza che potrebbero fare gli operatori del settore immobiliare nel proporre le loro le loro soluzioni abitative alla clientela. Perché? Perché ci sono arrivate delle richieste via all’indirizzo email che trovate qui sotto, nel quale nelle quali ci chiedono sostanzialmente di aiutarli a capire come potrebbero utilizzare questo famoso e benedetto Web 3, come potrebbero utilizzarlo nel settore degli immobiliari, in particolar modo, diciamo una esperienza che secondo me è interessante, è stata quella di una agenzia immobiliare che mi ha chiesto come posso il mio servizio nei confronti del del mio cliente. E per fare questo, mi farò aiutare da un’esperienza da un modello che abbiamo creato recentemente proprio per questo settore. Una casa, una abitazione che può essere tranquillamente visitata dal dal cliente in maniera preventiva rispetto a quello che è il momento proprio della costruzione vera e proprio. Quindi posso avere una casa che è solo una casa diciamo progettata, come in questo caso, e visitarne tutti gli ambienti, le stanze, posso scegliere e vedere dal vivo ogni singolo ambiente con la dimensionalità che le contraddistingue. E posso anche dare dei consigli su, per esempio, modifiche di colorazioni, modifiche all’appartamento, modifiche strutturali prima di iniziare a costruire questa casa. Ma in realtà posso fare anche anche molto di più. Posso anche arredare questa casa, la posso tranquillamente arredare e posso posizionare i mobili all’interno della della mia abitazione e vedere come mi muovo e come mi muoverò nella mia nuova casa. Posso invitare magari anche delle persone e vedere con loro come sarà questa nuova casa, grazie a loro, anche come la potremmo vivere meglio insieme. In questo caso, parliamo di una casa molto grande, per cui le finestre, ogni singola stanza, che cosa che cosa è bene che abbia? Che cosa è bene che non abbia? Quale sono gli elettrodomestici che magari in cucina non devono mancare? Noi adesso abbiamo fatto un minimo, minimo arredamento, ma potrebbe essere tranquillamente il nostro il nostro cliente dell’agenzia immobiliare, che prende il modello digitale della casa in uso per qualche tempo. E si fa, tra virgolette, quella che la sua esperienza, cioè vede un pochettino come si troverebbe lui all’interno di questa casa, magari un visore risulterebbe ancora più semplice dal suo punto di vista, e avrebbe un’impressione totalmente, totalmente più adeguata rispetto a quello che potrebbe essere la casa che magari, vista sulla mappa, può essere diversa rispetto a quella che magari potrei vedere strutturata, per esempio, all’interno di una casa già fatta, può aiutare, per esempio, visto e considerato anche il l’integrazione di quelli che sono i protocolli bim, cioè di tutti quegli oggetti che gli architetti, i progettisti e i designer utilizzano standardizzati. Io posso prendere questi oggetti bim tridimensionali e posizionarli all’interno di questa struttura. Quindi posso vedere e verificare effettivamente come questi oggetti vanno ad integrarsi all’interno, all’interno della struttura, esso facciamo un, un piccolo esperimento, prendiamo un oggetto che abbiamo precaricato, una semplicissima sedia e il nostro il nostro amico, può prendere questa sedia e portarla dove ritiene più opportuno. Magari in questa posizione lui ci vuol mettere un piccolo studiolo e quindi vuole posizionare comodamente la sua sedia e vuole avere una vista su Buckingham Palace mentre mentre lavora ecco fatto. E via via discorrendo, posso strutturare, mettere un tavolino mentre tutto quello che mi serve per capire come sarà l’ingombro, per esempio, l’ingombro della componente di arredo all’interno della mia casa. Ma posso anche mettere, per esempio, i quadri, posso mettere i miei quadri, quelli che magari ho a cuore e posso cominciare a posizionare e può diventare anche un modello interessante per gli operatori tecnici che prendono questo modello e vedono direttore, come devono posizionare, per esempio, gli accessori arredi, quadri, piante, ecc, ecc, questo per evitare che il povero operaio con la signora si veda sentir dire no, più ad estra. No, più a sinistra. No, più adestra. No, più a sinistra. In questo caso, invece, posso vivere la mia casa, che è ancora magari la posso posizionare perfettamente ho i posizionamenti precisi di ogni singolo componente e da questo punto di vista ho il vantaggio di poterla vivere e farla vivere anche ai miei amici. Quindi qua posso invitare le persone e fare, per esempio, una riunione, un pranzo, una cena virtualizzata, ovviamente un incontro e far vivere a loro l’esperienza della mia casa. Ecco, questa è qualcosa che effettivamente noi siamo già in grado di fare. È solo una questione di tipo strutturale e culturale che la persona sostanzialmente deve riuscire a metabolizzare. Esistono delle librerie di oggetti utili a questo scopo. E anche la nostra community ne ha diverse centinaia. Esistono delle librerie dalle quali io posso andare tranquillamente a pescare, a pescare gli oggetti e inserire questi oggetti interno della mia struttura. Quindi ho l’oggetto, per esempio, questo è un banalissimo catalogo che noi abbiamo. Ho l’oggetto, scelgo il mio oggetto e lo vado a inserire all’interno della mia struttura. Quindi ipotizziamo di andare a scegliere degli arti, a selezionare questi complementi d’arredo e li posso posizionare a mano come abbiamo fatto prima, direttamente all’interno della mia casetta e farla vedere e visionare a parenti, conoscenti e amici. Per questa mattina abbiamo concluso. Vi ringrazio. Vi rimando alla nostra prossima chiacchierata e vi invito a visitare il sito internet del laboratorio per continuare ad avere notizie e informazioni che saranno molto utili chiaramente a voi per entrare piano piano in questo mondo del webtre

Ambiente di Sviluppo Vs Metaverso

Articolo prelevato dalla trasmissione Evolimi e riprodotto grazie ad iA Assembly Sm2p Oggi faremo una chiacchierata molto veloce per spiegare 2 2 concetti sostanzialmente di base che stanno alla base di tutta questa di panoramica rivoluziona evoluzionaria del cosiddetto metaverso. Vi spiegheremo quali sono i componenti che portano a una applicazione a essere considerata essere considerata tale e quali sono gli attori che concorrono sostanzialmente a la creazione di una applicazione di questo tipo e per fare questo utilizzerò un grafica che ci può aiutare e vi può aiutare a capire come è strutturato un un ambiente di metaverso è qualche cosa compone la struttura che ci porta ad avere l’applicazione che le persone sono abituate a chiamare metaverso si compone di molti aspetti. La prima parte c’è quella diciamo lo start, il motore, che è quello che strutturiamo sostanzialmente noi qui i protocolli che sviluppiamo ecc che è il sistema operativo, la parte di sviluppo, cioè ciò che collega il mondo software anche con il mondo esterno. Quindi tutto quel set di informazioni e comandi e algoritmi che permettono il funzionamento di tutte, di tutti i cilindretti che stanno sopra subito dopo ovviamente che cosa va messo di sopra? Vanno messi diciamo i motori grafici con gli algoritmi di programmazione facciamo alcuni esempi chi sono i motori grafici? Programmi come blender unity tutto il mondo di applicazioni invidia ecc, ecc, ecc. Però se non abbiamo una connettività diventa sostanzialmente difficile riuscire a poter far funzionare queste applicazioni e le applicazioni basate su funzionano con 2 tipologie di di reti funzionano con internet che è la rete che conosciamo tutti e funzionano con la rete lora Wan, che è un altro tipo di rete diciamo più orientata al mondo delle smart city che non è conosciuta dal grande pubblico ma che per alcune applicazioni effettivamente è molto funzionale vedere gli ambienti di sviluppo che cosa sono gli ambienti di sviluppo? Sono quelli che la gente chiama i metaverso. In realtà gli ambienti di sviluppo non sono altro che dei programmi che si basano su internet che spesso e volentieri integrano al loro interno dei motori grafici magari presi da 1 dei applicativi che vi ho accennato prima e integrati e permettono all’utente di costruirsi qualche cosa i più famosi spaziale decentra land, sand bo, ecc, ecc. Sono tutti ambienti di sviluppo, non sono metaverso, sono ambienti di sviluppo arriviamo poi in fondo e quindi andiamo finalmente ad incontrare ciò che viene chiamato metaverso che cos’è alla fine l’ultimo cilindretto è l’applicazione che noi realizziamo cioè ogni singola applicazione che noi andiamo a realizzare che si basa che si appoggia su questi 4 cilindretti precedenti può essere chiamato metaverso entra non è un metaverso ma è un ambiente di sviluppo che contiene metaverso spatial non è un metaverso ma è un ambiente di sviluppo che contiene applicazioni di metaverso ognuno alle sue, ognuno alle sue caratteristiche, però tutti nascono dai 2 cilindretti di base sistema operativo, quindi metodologia, sistemica e motore grafico. Senza quello non potrebbero esistere il cilindretto 4 e il cilindretto 5. E un piccolo, breve, rapidissimo accenno, quasi un amarcord. Io invito sempre tutti a visitare questo metaverso della cattedrale delle 8 leggi, dove sono conservati. Diciamo, i manoscritti originali, degli appunti di programmazione che hanno portato alla stesura del sistema operativo. Ne ho una pagina da mostrarvi, tanto per darvi un’idea di quanto questo mondo così ipertecnologico di per sé, di fatto sia un mondo che parte parte della carta scritta. Quindi non parte da qualcosa di super tecnico, ma parte da un appunto su un quaderno a quadretti, come tutti quanti noi abbiamo fatto in gioventù. E quando sostanzialmente andavamo a scuola io, per oggi vi ringrazio. La nostra chiacchierata di oggi finisce qua e vi rimando al nostro incontro. Nella Prossima Puntata grazie, arrivederci e buona giornata.

Partita la sperimentazione con i cittadini per la farmacia del metaverso

Questo testo è stato trattato con il nostri sistema di iA Assembly Sm2p software rel 1.4 Allora, oggi parliamo di una interessante sperimentazione che abbiamo fatto ieri, che prosegue, diciamo da circa un anno. Ma ieri abbiamo iniziato a testarla proprio nell’ambiente, nell’ambiente reale. Parliamo della farmacia a realtà immersiva, ovvero nella farmacia in Vr, che è un programma che, diciamo è già stato discusso, anche pubblicato più volte e che risulta essere particolarmente interessante, perché perché ieri per la prima volta abbiamo introdotto la funzionalità della farmacia a realtà immersiva con i cittadini. Quindi abbiamo fatto delle prove delle attività e degli esperimenti proprio con i cittadini. E con che cosa i fa questa questa farmacia, che cosa permette di fare, ma permette sostanzialmente di andare a offrire tutti quelli che sono i servizi di della farmacia, i clienti. Quindi ieri abbiamo fatto dei test, per esempio, dove si trova la farmacia quindi la farmacia reale esistente che è possibile visitare? Abbiamo fatto dei test per verificare scusate eccoci, abbiamo fatto dei test per verificare effettivamente il gradimento delle persone all’interno della funzionalità e della struttura della dell’applicazione. E che cosa ne è risultato? È risultato che le persone sono sostanzialmente rimaste, estremamente entusiaste nell’utilizzo dell’applicazione della farmacia e sia dall’utilizzo interno che dall’utilizzo esterno, ovvero collegati da casa, hanno potuto usufruire o dei sistemi di intelligenza artificiale che noi abbiamo sviluppato da tempo, che nulla hanno a che vedere con le applicazioni tra virgolette commerciali dei quali si parla molto in in quest’ultimo periodo, che vengono da un percorso da una storia completamente differente. Quindi abbiamo sostanzialmente la la possibilità attraverso questi sistemi di fare che cosa? Abbiamo la possibilità di vedere il funzionamento di una vera e propria farmacia. Quindi ieri hanno prenotato degli esami tramite il Cup, il centro unico delle persone prenotazioni che noi sappiamo, per esempio, in questa regione, nella regione lazio le prenotazioni avvengono attraverso un sistema unico regionale che è stato distribuito anche alle farmacie. Quindi il nostro avatar è entrato nella farmacia, quindi la persona sostanzialmente si posizionava. Ieri abbiamo fatto delle prove con con con visori. Quindi la persona indossava il visore in farmacia e aveva la possibilità di recarsi al bancone e di fare le richieste di cui aveva bisogno. Quindi ieri abbiamo operato su prenotazioni coop e abbiamo operato su spiegazione dei di farmaci e del loro e del loro utilizzo. Allora, il risultato diciamo che è stato effettivamente estremamente interessante. Perché perché le persone voi vedete le persone col visore che usufruivano del servizio della farmacia stando tranquillamente al loro posto. Quindi non non entravano minimamente in contatto con l’attività del farmacista, che però poteva e può monitorare ciò che succede nella sua farmacia Vr tranquillamente attraverso un semplicissimo monitor montato al banco e vede quante persone in quel momento sono collegate davanti al sistema di gestione della Farmacia. In questo caso c’erano 2 pazienti 1 con il casco là in fondo. 2 cliente e un’altra persona collegata da casa che stava aspettando di poter usufruire del servizio. Quindi diciamo che la sperimentazione di ieri, che si è basata su un numero importante di di cittadini, è stata molto positiva e abbiamo notato un risparmio enorme di tempo in termini di lavoro del personale della Farmacia che effettivamente ha ridotto drasticamente l’impegno a nei confronti di quelle attività che sostanzialmente. Possiamo definire delle attività non non particolarmente produttive per la Farmacia stessa. Cioè il fatto di rendere disponibile un servizio come quello della prenotazione effettivamente per la Farmacia è qualcosa di impegnativo, non non è sicuramente produttivo è un modo sì per avere magari il paziente o il cliente che entra in farmacia e magari nel prenotare la visita acquista un prodotto. Però dall’altra parte può anche essere una persona che magari non ha questa grande dimestichezza con con il mondo delle prenotazioni e con le visite può essere magari una persona e a questo punto la persona si trova sostanzialmente, non dico mette sostanzialmente in difficoltà chi sta lavorando al banco perché? Perché effettivamente fa perdere, fa perdere e molto tempo questo non è una cosa che diciamo valutiamo come un fattore discriminante da questo punto di vista, ma la valutiamo come un fattore diciamo che i farmacisti magari fanno con la bocca stretta. Quindi potrebbe essere migliorato i sistemi di intelligenza artificiale di tipo Smd P stanno diciamo iniziando e stanno lavorando in questa fase di autoapprendimento. Io vorrei fra laltro mostrarvi anche quest’altro video che è il speriamo di riuscire a condividerli l’audio dalla ricetta Leggo che deve fare un le dalle date disponibili. Possiamo prenotare la sala per il giorno 22 febbraio alle 11 e 30 della mattina presso il Policlinico Gemelli. Questo esame dovrà presentarsi a stomaco vuoto ma aver bevuto almeno 2 litri d’acqua e dovrà presentarsi mezz’ora prima, perché dal dalla ricetta purtroppo Leggo, che non ci esenzioni. Quindi dovrà recarsi presso il coop del gemelli paga del ticket. E poi una volta paga del ticket dirigersi nella sala adibita all’. Ecografia allora adesso, per concludere la registrazione le faccio della Romania. Domande è possibile avere un suo indirizzo email? Ecco, in questo caso la lavatar effettua una lettura una lettura scusate automatizzata della ricetta e poi dà una serie di informazioni al al paziente. Spiega come deve presentarsi per l’esame dialoga. Perché a un certo punto il paziente chiede voglio sapere che è il primario. Voglio sapere se posso fare una visita privata da lui, ecc, ecc ecc quindi è una situazione effettivamente molto interessante dal punto di vista dal punto di vista pratico, è chiaro non guardiamo in questo momento la qualità di di tipo grafico, perché stiamo parlando comunque di una sperimentazione di laboratorio calcoliamo che nel tempo troveremo un ambiente anche molto più accogliente su cui i progettisti disegnatori designer che cooperano con noi stanno, stanno operando e ci daranno sicuramente la possibilità di avere di avere un ambiente più accogliente, in questo caso, quello che interessa a noi, a mostrarvi la funzionalità operativa di questo sistema, ecco la prova che è stata fatta. Ci dà la possibilità di valutare l’interazione tra l’uomo e il sistema. Quindi la risposta del test test fatto con le persone ieri in a fiumicino la possiamo valutare una risposta estremamente, estremamente positiva ed estremamente performante, anche perché la gente ha recepito e ha risposto effettivamente molto, molto, molto bene alla quello che è stato il nostro test, allora io, per il momento vi ringrazio, vi lascio alla nostra puntata di domani e per qualsiasi cosa, sapete che potete contattarci nell’email che trovate qui in basso a destra. E noi saremmo ben contenti di rispondervi e di analizzare le idee o le soluzioni che voi vorrete chiederci di implementare.

Pubblicato il protocollo OPM GLOK1 :

Questo protocollo permette l’inserimento di vro realizzate con la metodologia sistemica xpl all’interno di applicazioni di geolocalizzazione e mapping tridimensionale come per esempio Google Earth, Google Maps, Apple Maps e molti altri, l’integrazione permette la funzionalità di un tool in sovrapposizione che permette di integrare i servizi della geolocalizzazione e delle mappe satellitari con il …

Pubblicato il protocollo OPM GLOK1 : Leggi altro »