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Insegnare storia nella VRO

Articolo scritto con modalità iA Assembly Sm2p

Per quanto riguarda la chiacchierata di oggi, in realtà la improntiamo su un argomento che è uscito da un corso di formazione che noi stiamo tenendo a dei docenti, docenti di scuola professionale, una atina di docenti di 36 istituti che stanno partecipando a queste lezioni che noi stiamo tenendo relativamente all’introduzione del della Vr, all’interno dei percorsi di studio di questi istituti professionali ed in particolar modo oggi vorrei soffermarmi sulla capacità della Vr di poter replicare degli ambienti anche storici per permettere ai ragazzi di entrare in contatto con una realtà che ovviamente fino ad oggi, solamente tramite i libri posso possono studiare e comprendere, ma non hanno mai potuto viverla ecco e in maniera magari più simpatica.

Vediamo questo video che non parla di qualche sa di storia e di noioso, ma parla di qualche cosa di divertente che sono i Beatles e quindi la loro la loro vita e questa riproduzione che noi stiamo vedendo è la riproduzione che è in fase di lavorazione per un documentario che verrà girato su i Beatles. Tutto completamente sviluppato all’interno del metaverso della la capacità di apprendimento dei ragazzi all’interno di una situazione di questo genere, è sicuramente moltiplicata rispetto alla normalità, non perché sia più semplice comprendere il passato in in una realtà di questo che sui libri anzi, i libri non non vengono mai sostituiti in funzione della vero, ma perché in realtà, qual è il punto? Il punto importante? Il punto importante è che i ragazzi possono entrare all’interno della storia e viverla avendone un diretta. Quindi se io posso entrare all’interno di quello che era il Pulmino dove i Beatles si muovevano per le per i loro concerti, è ovvio che ne ho una visione, una impressione completamente diversa rispetto al fatto di aver visto un documentario o un film.

Se posso camminare su ebbhead sulle strisce da dove hanno camminato loro, è ovvio che ciò che mi rimarrà impresso è completamente diverso rispetto a quello che posso vedere attraverso un documentario o attraverso la lettura di un libro, di una storia. L’immersività, quindi è qualche cosa che la fa da padrona anche da questo punto di vista che ci di poter trasmettere una quantità di informazioni importanti e avere la certezza che queste informazioni vengano estremamente recepite dall’utilizzatore finale e vengano comprese con la comprensione di una simile realtà. Qui dobbiamo avere il timore che la trasmigrazione della formazione all’interno di ambienti di questa natura diventi un sostitutivo della formazione tradizionale.

Questo assolutamente no, non avverrà mai perché comunque il contatto, il rapporto, l’occhio del professore sull’alunno è necessario fondamentale e non esiste alcuna intelligenza artificiale al mondo oggi conosciuta che sia in grado di poterlo fare o di poterlo sostituire. Quindi la formazione fatta con questa modalità ci permette sostanzialmente di poter lasciare ai ragazzi un punto di vista completamente differente. Ma è soprattutto più che un punto di vista anche una opportunità di entrare nel merito di qualche cosa che nella realtà difficilmente loro potrebbero avere l’opportunità di vedere.

E questo è un aspetto che secondo noi è estremamente importante perché ci permette di offrire 1 scenario completamente diverso e magari anche a quei ragazzi un po’ meno entusiasti della scuola, permettere a loro di poter entrare in una modalità immersiva all’interno di una realtà e poterla vedere, vivere magari nasce un’emozione fino a quel momento era sopita, perché studiare la storia su un libro ha un significato vivere la storia nella realtà a un altro significato. E quindi magari studiando questo museo delle Auto Storiche in provincia di Brescia magari io ho la possibilità di innamorarmi delle autostoriche, perché perché posso camminare nel castello, posso vedere e sedermi dentro ognuna di queste auto, cosa che normalmente sia in un museo sia in un documentario che in un libro seppur molto ben illustrato o in un video o in un sito internet, cosa che io effettivamente non posso fare da questo punto di vista. Quindi ecco che nasce questo vantaggio che la realtà ha rispetto a altre tipologie di supporti ripeto, non è un sostitutivo della realtà, ma può permettere, per esempio, una fruizione di contenuti in maniera completamente differente per permettere anche ai ragazzi di poter magari frequentare dei luoghi che difficilmente per il è possibile raggiungere facciamo un esempio banale vogliamo andare a visitare veramente questo castello, però magari rispetto a Roma dista 700 chilometri e quindi anche il banale costo del viaggio diventa comunque impegnativo.

Non posso ogni giorno visitare un luogo diverso, non posso in realtà posso però con l’ausilio della tecnologia della vero posso in realtà visitare serenamente tranquillamente un luogo diverso per ogni per ogni giorno della settimana e quindi offro una opportunità ai miei studenti che fino a pochi anni fa era sostanzialmente impensabile sotto questo punto di vista. E quindi la la cura e lo sviluppo dell’applicazione prende chiaramente un peso completamente differente. Perché perché lo sviluppatore a questo punto è il l’editore del libro, quindi è il responsabile della particolarità con la quale vengono reale realizzati in particolar modo per quanto riguarda oggetti storici e oggetti copiati da reali famosi tuin di digital gemelli Digitali è chiaro che ha una responsabilità estrema perché perché ovviamente permette ai giovani di poter capire e comprendere una realtà così come viene ricreata dallo sviluppatore.

Diciamo che lo sviluppatore e voi sapete che è un percorso importante ed impegnativo. Ha una peculiarità di professionale che non si limita solo alla programmazione, ma si muove a 360 gradi nell’ambito della della progettazione della modellazione tridimensionale della programmazione fine a se stessa. E da questo punto di vista ha in sé una responsabilità enorme, perché perché anche scenograficamente ha diciamo la responsabilità di posizionare nella maniera corretta le creazioni, gli oggetti e quant’altro.

Noi se questa Alfaromeo l’avessimo disegnata differente dal reale effettivamente avremmo fatto più un danno che un beneficio a chi va a visionarla, a vederle, quant’altro e questa stessa storia vale anche per altri oggetti. Quindi se vogliamo rappresentare la storia, la storia va rappresentata nella sua realtà, magari cruda quindi dobbiamo avere il coraggio di renderci partecipi di ciò che andiamo a distribuire come contenuto e quindi il particolare raccolto diventa il particolare che viene appreso. Cosa significa? Che ciò che io vado a creare ciò che io vado a riprodurre ciò che io vado a lid arizza overo a scansionare diventa ciò che lo studente vede e quindi entro nelle catacombe del castello e devo dare la realtà della catacomba del castello così come si com’è nella realtà a questo punto effettivamente miglioro di molto la capacità dello studente di poter entrare in ambienti diversi un giorno 1 dall’altro e di avere la possibilità di conoscerli, di frequentarli, di viverli e di analizzare anche liberamente il dettaglio, il piccolo particolare perché se io mi muovo in un ambiente come questo, nella realtà avrò una guida bravissima che mi dirà fermo lí.

Fermo là, non ti pare? Muovere qui, non ti muovere là. Se invece io mi muovo in un ambiente liberamente, allora io potrò, per esempio, scendere nella cripta senza chiedere nulla a nessuno e andare a visitarmi, a vedermi e a leggere ogni singola iscrizione che è stata fatta sui muri di questa cripta. Quindi cambia completamente la l’approccio a cambia completamente il punto di vista dello studente nei confronti della storia.

Ecco, questo è una modalità con la quale noi possiamo entrare in contatto con con ciò che è stato e che ci permette sostanzialmente di poter vivere e conoscere ed imparare soprattutto una realtà che e magari sui libri diventa per qualcuno piú noiosa da studiare. È chiaro che ripeto il connubio libri e in realtà immersiva, va di paripasso e quindi ciò che io vivo nella realtà immersiva devo ritrovarlo nel libro e viceversa. Grazie e vi auguro una buona buona giornata.

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