Molti la conoscono ma tanti altri hanno la curiosità di sapere qual’è la storia della Cinquecento.
Ebbene si, la iconica family car nata dalla penna dello stile italiano è sbarcata nel metaverso e lo fa con una VRO dedicata alla 500 del fondatore, la 500 Gialla ! Clicca su Luigi per entrare nel metaverso del ciquino o prosegui nella lettura della storia.

Questa piccola autovettura ha segnato la vita di tantissimi italiani (credo nessuno, con più di trent’anni, non sia mai stato su una Fiat 500) e ancora oggi, al suo passaggio, le persone e i bambini si voltano divertiti.
La simpatia del “cinquino” ha fatto si che oggi, a fronte dei cinque milioni di esemplari prodotti, ve ne siano ancora 600.000 circolanti. (da qui l’idea della nostra mappa)
Abbiamo voluto quindi tracciare la storia della Cinquecento utilizzando quanto disponibile in rete e su materiale cartaceo.
Vi racconteremo quindi la storia della cinquecento, dalle sue origini nel Luglio 1957, all’ultima Cinquecento prodotta il 1 Agosto 1975, ultimo telaio: 5231518.
Nel Luglio 1957 la fiat presentò la 500 una piccolissima utilitaria con un motore a due cilindri e dalla velocità massima di 85 chilometri orari. Erano passati solo due anni dall’uscita della 600 e il lancio di un modello più o meno analogo a quello precedente era parso a molti insensato, in quanto si pensava che avrebbe finito per far concorrenza all’altro. Tanto più in considerazione del fatto che si era dovuta apprestare un’apposita linea d’assemblaggio per una potenzialità di mezzo migliaio di vetture al giorno. Ma Valletta non aveva voluto sentire ragione. E anzi, dopo che il prezzo della benzina era aumentato per via della crisi di Suez, aveva messo fretta ai suoi collaboratori perchè sfornassero al più presto una superutilitaria che consumasse il meno possibile. Giocosa aveva dovuto fare i miracoli non solo per realizzare rapidamente il progetto, ma per allestire una vettura che fosse un concentrato di soluzioni tecniche tali da poterla mettere in vendita a un prezzo di parecchio inferiore a quello della 600.
E alla fine era riuscito nell’impresa realizzando un modello con un padiglione più sostenuto rispetto alla versione iniziale, con una panchetta posteriore senza imbottitura, con vetri fissi e le ruote prive di coppe. In compenso si trattava di una macchina dai consumi e dai costi d’esercizio ridotti all’osso, e con un’ eccellente tenuta di strada. Peraltro l’uscita della nuova utilitaria si risolse sulla prime in un grosso insuccesso. Non già perchè quell’auto era minuscola, ma perchè troppo modesta era la potenza del motore, di soli 13CV; non aveva un vero e proprio sedile nella parte posteriore, e mancava di qualsiasi accessorio. Si dovette correre in fretta ai ripari, per presentare una nuova versione , che fosse più gradita al pubblico, ai primi di novembre al salone dell’auto ….
Il 1959 fu un anno ricco di cambiamenti e novità per la Fiat 500. Da segnalare la conquista del prestigioso premio “Compasso d’Oro” per il design. La Cinquecento fu la prima automobile a vantare questo riconoscimento, riservato, fino ad allora, ai più diversi prodotti industriali. Le modifiche tecniche di quell’ anno si concentrarono soprattutto nell’ aumentare l’ abitabilità ai sedili posteriori (nelle prime serie solo una panchetta poco imbottita), vero limite al successo della vettura. Nacque così nel marzo 1959 la “Nuova 500 tetto apribile”: la prima 500 a (quasi) “quattro posti”. Prezzo e meccanica invariati rispetto alla precedente “normale” di 15 CV (che scomparve dal listino). Da segnalare, tuttavia, un irrobustimento del retrotreno in previsione del maggiore peso trasportabile. La grande novità introdotta dalla Tetto Apribile si ottenne alzando di qualche centimetro il tetto dove fu inserita una parte in lamiera che, partendo dalla base del lunotto, si prolungava in avanti fino a metà padiglione.
Il modello “Nuova 500 D t.a.” fu presentata nel 1960. (a partire dal numero di telaio 182001). Venne prodotta fino al 1965 in 640.520 unità.
La Fiat, dopo ben 3 anni, ufficialmente ammise l’esistenza di una seconda serie; Un grosso passo in avanti nell’evoluzione della vettura, era già stato compiuto con la “tetto apribile” del 1959, considerata però ancora un ennesimo aggiornamento rispetto alla prima serie del 57.
All’esterno, risultano davvero minime le differenze tra un modello “tetto apribile” (a fanaleria aggiornata) e una “D”. La sostanziale differenza della Fiat Nuova 500 D risiede nel motore che viene nuovamente potenziato, oltre che maggiorato. La cilindrata passa da 479 cc a 499,5, la stessa della Sport, ma con una potenza di 17,5 CV (1 CV in più rispetto alla T.a) Come per il motore, cambia anche la denominazione del telaio: 110D.000.